Il padre è ritenuto il fondatore del clan della «Nuova Vanella Grassi»
I carabinieri del comando Provinciale di Napoli, al termine di attività investigativa coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, nella serata di ieri hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Napoli nei confronti di Salvatore Petriccione junior, classe 2001, ritenuto gravemente indiziato del reato di lesioni personali pluriaggravate, eseguite con metodo mafioso. Secondo quanto è emerso si tratta del figlio del reggente del gruppo malavitoso di Scampia di via Vanella Grassi.
L’indagine nasce a seguito del pestaggio di un giovane ventenne di Melito di Napoli, verificatosi nella notte del 7 gennaio scorso nei pressi dello stadio Landieri di Scampia. In particolare, la vittima, mentre si trovava a bordo della sua autovettura, parcheggiata in Largo Dino Battaglia, fu raggiunta da un gruppo di persone, tra cui lo stesso Petriccione che – dopo aver circondato l’auto del giovane ed aver infranto con un girabacchino il finestrino lato guida del veicolo, lo picchiarono violentemente al volto, procurandogli gravi lesioni. A seguito del pestaggio, la vittima fu ricoverata in prognosi inizialmente riservata presso l’ospedale Cardarelli di Napoli.
Il padre, Salvatore Petriccione, detto «o’ marenar», detenuto da tempo, è ritenuto il fondatore del clan della «Nuova Vanella Grassi», secondo gli inquirenti, suddiviso in tre gruppi legati tra di loro che fanno affari illeciti, prevalentemente con la droga, in tre diversi quartieri a Nord di Napoli.
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