Crollo al cimitero di Poggioreale provocato da un allagamento negli scavi della metropolitana

di Redazione

L’azienda annuncia di voler riparare «al più presto i danni arrecati»

È stato il verificarsi di «un imprevisto ed intenso afflusso d’acqua durante lo scavo della seconda galleria che dalla stazione di Poggioreale sale verso Capodichino» a determinare l’allagamento che ha provocato il crollo al cimitero di Poggioreale.

A ricostruire la dinamica e le motivazioni tecniche di quanto accaduto è una nota di Metropolitana Spa che colloca l’incidente alle 20,40 di ieri sera, che annuncia di voler riparare «al più presto i danni arrecati». «Il notevole flusso d’acqua e detriti – si spiega – ha causato l’allagamento del cantiere della stazione in costruzione e cedimenti al terreno nella parte inferiore del cimitero di Poggioreale, con importanti danni alle strutture cimiteriali. Fino a quel momento tutte le attività di controllo dei cedimenti non avevano evidenziato nessuna criticità».

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«Gli sforzi per arginare il flusso – si sottolinea – sono durati tutta la notte e la mattinata e ad ora la situazione è sotto controllo. La Metropolitana di Napoli e le imprese esecutrici dell’opera sono impegnate già da oggi a mettere in sicurezza l’intera area con interventi di consolidamento del terreno. Nei prossimi giorni, una volta individuate le cause del fenomeno, si metteranno in atto tutti gli interventi necessari per riprendere in sicurezza i lavori».

«L’incidente si è verificato negli ultimi metri di scavo in acqua della metropolitana, dopo oltre 7 chilometri di scavo in falda. La Metropolitana di Napoli – si conclude la nota – nell’esprimere la vicinanza alle famiglie colpite nel ricordo dei loro cari, si impegna a riparare al più presto i danni arrecati».

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Partita la ricognizione delle salme coinvolte nel crollo

Intanto i responsabili delle due Confraternite coinvolte nel crollo «stanno già provvedendo al censimento per la ricognizione delle salme di confratelli e consorelle coinvolte nel crollo, così da poter restituire loro, quanto prima, la degna sepoltura». Lo rende noto il direttore dell’ Ufficio Confraternite della Diocesi di Napoli, don Giuseppe Tufo.

«Le cause del disastro verranno senza dubbio accertate – aggiunge il sacerdote – ed i responsabili saranno chiamati a rispondere dell’accaduto e ad assumere ogni pronta iniziativa di ricostruzione e risanamento. Nel frattempo, però, la missione delle Confraternite e del corrispettivo Ufficio Diocesano resta sempre quella di assicurare ai defunti quel tributo di preghiera e memoria che, nella santità dei luoghi cimiteriali, il culto cristiano riserva loro».

«Non smetteremo di elevare contestualmente al Signore le nostre orazioni affinché ogni singola salma possa essere recuperata e ritornare presto in una tomba dove i vivi possano pregare i morti ed attraverso cui tutti, uomini ed istituzioni, possano comprendere l’importanza del Cimitero per la fede di questa città» conclude il direttore dell’ Ufficio Confraternite della Curia di Napoli.

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