Il direttore dell’Asl: «Ho chiesto l’intervento delle forze dell’ordine»
Troppa ressa al botteghino del Teatro San Carlo in spregio alle norme anti Covid: il direttore dell’Asl Napoli 1, Ciro Verdoliva, chiama gli ispettori e abbandona il teatro in segno di dissenso. Accade al Massimo partenopeo dove è in programma la prima del film di Sergio Rubini dedicato ai fratelli De Filippo. «Non possiamo permetterci di dare questa immagine di Napoli» le parole di un Verdoliva visibilmente contrariato.
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«Arrivare al Teatro San Carlo all’orario stabilito dagli organizzatori via email e trovare un simile assembramento credo sia prima di tutto un insulto ai nostri sforzi quotidiani nella lotta alla diffusione del contagio» aggiunge Ciro Verdoliva.
«Per questo – ha spiegato -, anche se a malincuore, ho deciso di andare via. Prima però ho chiesto alle forze dell’ordine di intervenire con gli organizzatori dello spettacolo così da sciogliere il prima possibile quell’assurdo assembramento. Ho anche attivato il Dipartimento di Prevenzione per un’immediata verifica su come l’evento è stato organizzato, per capire se e quali misure erano state prese, ma di certo io non ho visto nessun servizio d’ordine per il governo della fila».
«Voglio ringraziare le forze dell’ordine che hanno preso immediatamente atto della situazione e hanno fatto sin da subito quanto possibile per allentare la calca. Questa è certamente una serata da dimenticare, che non rispecchia gli sforzi fatti per combattere la pandemia» conclude il dg dell’Asl Napoli 1.
Il Teatro di San Carlo: «Organizzazione non gestita da noi»
«Il Teatro di San Carlo – spiega una nota del Massimo napoletano – ha soltanto ospitato la proiezione del film ‘I fratelli De Filippo’ e non ha gestito la parte organizzativa dell’evento sia per quanto riguarda gli inviti sia per le modalità di ritiro degli stessi. Inoltre l’organizzazione dell’evento ha assicurato al Teatro il rispetto di tutti i protocolli di sicurezza; pertanto, oltre a declinare ogni responsabilità, il Teatro stigmatizza ogni comportamento che non sia rispettoso delle norme anticovid e del buon nome del Teatro stesso che opera da sempre con la massima attenzione nella gestione di tutti gli spettacoli dal vivo, della logistica, nella tutela della salute, nel rispetto del suo pubblico».
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