La maggioranza non crede in Draghi, non era meglio votare?
Oltre cinquemila emendamenti piombati come un macigno sulla legge di bilancio che rischiano di impantanare il cammino fin dalla prima tappa in Senato. La maggior parte di queste cinquemila proposte non sono state presentate dall’opposizione ma dalla stessa maggioranza. Il partito di Giorgia Meloni, in realtà, ne ha presentati solo 785. Lo scandalo sono i 988 del Movimento 5 Stelle, i 976 della Lega, gli 865 del Partito Democratico e i ben 1.108 emendamenti di Forza Italia.
Una valanga di proposte di modifica della Legge di bilancio che arriva non solo (come sarebbe logico attendersi) da chi è all’opposizione, ma soprattutto dalla maggioranza. In realtà si tratta di ostruzionismo, evidentemente, fatto dai partiti che in pubblico incensano il premier ma che in realtà gli remano contro.
Ad analizzare il tutto a mente fredda, verrebbe da dire che non ci si poteva aspettare altro visto che Mario Draghi è stato voluto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e non dagli schieramenti politici che lo hanno accettato solamente per evitare di andare al voto e perdere così la poltrona in Parlamento. E che per di più, li sente tutti, ma non ne ascolta nessuno. Manovre di palazzo che in realtà hanno poco senso se non quello di conservare il «lauto» stipendio.
Ed è così che a Palazzo Madama hanno preso corpo proposte assurde e meno assurde
Tutto buttato nel calderone solo per fare numero. Almeno si spera che sia per questo motivo, perché altrimenti dimostrerebbe ancora la lontananza dei senatori dalla gente comune. Gente comune che ha bisogno, secondo il senatore Gian Maria Bergesio, di un deciso taglio dell’Iva sulle ostriche, dal 22 al 10%. Sulla stessa lunghezza d’onda il collega senatore Gianpaolo Vallardi che vorrebbe diminuire l’imposta sul valore aggiunto della pappa reale. Si sa, gli italiani tutti i giorni «campano» a ostriche e pappa reale. Fondamentale per combattere la crisi, perché non ci abbiamo pensato prima?
Binetti (Udc) e Boldrini (Pd) hanno invitato invece la commissione a riflettere su di un fondo per la vulvodinia e per la neuropatia del nervo pudendo, due malattie rare. Un’iniziativa lodevole, per carità di Dio, ma che poco c’entrano con la legge di Bilancio che si sta discutendo ora. Come non c’entra la richiesta dei grillini Marinello e Santangelo di tagliare l’imposta per i profilattici maschili e femminili. Di emendamenti fuori luogo si potrebbe continuare all’infinito.
Una marea di provvedimenti che rallenteranno il percorso che dovrà essere giocoforza completato entro il 30 dicembre 2021. Insomma i senatori sono completamente slegati dalla realtà e allora è giusto che vadano a casa, oppure è solo una grande manovra per bloccare un Governo in cui non credono. E anche in questo caso, è giusto che vadano a casa.
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