Cinque le persone ferite nella sparatoria al Roxy bar
È soltanto ferita al piede l’unica vittima «innocente» dell’agguato scattato ieri sera davanti al Roxy bar di Arzano, in provincia di Napoli, nel quale sono state colpite cinque persone. Si tratta di Mario Abate, 61 anni: era intento a consumare qualcosa al bar quando i sicari hanno aperto il fuoco. Adesso è ricoverato nell’ospedale di Pozzuoli.
Insieme con Abate è stato raggiunto dai colpi, e adesso rischia la vita, Salvatore Petrillo, quasi 29 anni, ricoverato nell’ospedale di Giugliano, pregiudicato e sorvegliato speciale, imparentato con il ras della zona Pasquale Cristiano, quest’ultimo ritenuto a capo del gruppo criminale che ha la sua roccaforte nel rione “167” di Arzano.
Il ras Cristiano, che era agli arresti domiciliari, lo scorso giugno è finito di nuovo in carcere perché sorpreso a bordo di una Ferrari durante un corteo per le strade di Arzano organizzato per festeggiare la prima comunione del figlio. Per i carabinieri e la Dda (pm Caputo) era l’obiettivo dell’agguato che avrebbe potuto avere conseguenze ancora più gravi.
Rischia la vita anche Pio Vincenzo Merolla, 18 anni, anche lui ricoverato nello stesso ospedale in cui si trova Petrillo. Non rischiano la vita, invece, Luigi Casola, 39 anni, residente nel rione “167” di Arzano, ricoverato nell’ospedale di Acerra con una ferita alla gamba. Ferite non gravi ha riportato anche Roberto Lastra, 36 anni, incensurato, ricoverato nell’ospedale di Frattamaggiore. Il nucleo investigativo di Castello di Cisterna, insieme con i colleghi della compagnia di Casoria, sta cercando di ricostruire la dinamica dell’accaduto che al momento sembrerebbe riconducibile a uno scontro armato tra clan rivali.
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