«Avevamo chiesto alla commissione Giustizia di adottare il testo base proposto da Fratelli d’Italia, ovviamente rinunciando ad ogni primogenitura, perché è il più apprezzato dai rappresentanti auditi in questi mesi in quanto organico, essenziale e quindi più idoneo a combattere la mafia». Lo affermano in una nota i deputati di Fratelli d’Italia componenti della commissione Giustizia Carolina Varchi, capogruppo, Ciro Maschio e Gianluca Vinci.
«Anche questa volta – continuano -, però, si è giunti a una decisione di compromesso, con un testo ridondante opera di una maggioranza balcanizzata, che ha preferito cedere a chi vuol piazzare una bandierina senza curarsi di salvaguardare in modo serio un istituto così efficace nella lotta alla mafia come l’ergastolo ostativo, frutto dell’inasprimento normativo attuato dopo le stragi del ’92».
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«Ci vogliono poche righe per chiarire che un mafioso deve risarcire il danno e provare di aver rescisso ogni legame per sperare di avere qualche beneficio. Presenteremo i nostri emendamenti sperando che il buon senso prevalga» concludono i deputati.
Iannone: «Inaccettabile cancellare l’ergastolo ostativo»
«La cancellazione dell’ergastolo ostativo – commenta invece il senatore di Fratelli d’Italia Antonio Iannone, capogruppo FdI in Commissione Antimafia – rappresenta il tentativo di smantellare un caposaldo del nostro sistema giudiziario sul quale Fratelli d’Italia ha una posizione molto chiara: sì alle garanzie ma anche alla certezza della pena. La decisione di oggi della Commissione Giustizia della Camera va nella direzione opposta a ciò che noi riteniamo debba essere invece sancito e per questo la riteniamo una posizione inaccettabile».
«Siamo convinti e siamo gli unici a pensarlo – sottolinea Iannone – che ogni forma di clemenza debba essere subordinata ad un percorso rieducativo ineccepibile. Per questo motivo continueremo a batterci affinché il nostro ordinamento metta sempre al primo posto i diritti delle vittime e non quelli dei carnefici, e che quindi la norma sull’ergastolo ostativo non venga abolita»”.