Napoli, Manfredi: «Servono 600 milioni in tre anni. Norme non consentono equilibrio finanziario»

di Redazione

Il sindaco: «Il problema di Napoli non è solo di Napoli, che è la città più grande, ma ci sono tante altre città in condizioni analoghe»

«Con un intervento tra i 100 e i 200 milioni all’anno, più 200 che 100, si riesce a mettere in condizioni il Comune nel giro di due o tre anni di poter avere un recupero di quella capacità di riscossione che porta il bilancio in equilibrio». Così il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, ospite di Radio 24.

«È chiaro che questo è un lavoro che va fatto utilizzando una forte sinergia con lo Stato e, ovviamente, anche un controllo da parte dello Stato. Complessivamente penso che – ha sottolineato l’ex ministro – 600 milioni sia una prima quota che può aiutare, poi è chiaro che con gli investimenti che ci sono, con altre risorse che possono essere disponibili e anche con la possibilità di assumere, perché abbiamo bisogno di professionalità per fare le cose, si può lavorare. È un percorso di cui si sta discutendo e questo è importante»

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«Se ci sono centinaia, anzi migliaia, di Comuni italiani che hanno difficoltà, questo evidentemente significa che le norme che oggi esistono non consentono ai Comuni di poter essere in equilibrio finanziario» ha spiegato.

«Il problema di Napoli non è solo di Napoli, che è la città più grande che si trova in queste condizioni – ha aggiunto l’ex rettore – ma ci sono tante altre città che si trovano in condizioni analoghe al Sud, ma anche al Nord. Questo significa che sulla finanza locale negli ultimi anni sono stati commessi degli errori».

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Manfredi ha ricordato che il debito del Comune di Napoli «si è accumulato negli ultimi 30 anni, una parte di questo debito deriva addirittura dal terremoto dell’80. Sono cose che si sono accumulate veramente in tantissimi anni e che paralizzano da più di 10 anni il bilancio della terza città d’Italia. Questo sicuramente rappresenta un problema molto grande per i napoletani ma anche per il Paese perché – ha evidenziato l’ex ministro – questo blocco ha determinato poi un blocco delle assunzioni e grandi problemi sull’erogazione servizi, paralizzando la città negli ultimi anni».

Comune con solo 4mila dipendenti

Secondo Manfredi, Napoli «è il Comune che ha meno dipendenti pubblici in assoluto per abitante tra i grandi Comuni italiani, proprio perché c’è stato un blocco delle assunzioni che ha fatto prendere 8mila dipendenti. Noi abbiamo solo 4mila dipendenti, un numero piccolissimo per una città di un milione di abitanti. Abbiamo solo 50 dipendenti alla riscossione perché sono andati tutti in pensione e nessuno li ha mai sostituiti».

«È chiaro che – ha concluso – in cambio di un supporto ci debbano essere dei vincoli e degli obiettivi molto chiari da raggiungere, ma non è che si possono raggiungere se non c’è un’iniezione di personale o la possibilità di informatizzare i servizi. Continuare così che significa solo peggiorare la situazione».

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