Regole e misure più rigide nella regione per scongiurare nuovi contagi da coronavirus
Sicilia zona gialla da lunedì 30 agosto con regole e misure più rigide nella regione per scongiurare nuovi contagi da coronavirus. Ufficiale il passaggio di colore arrivato con la firma dell’ordinanza da parte del ministro della Salute, Roberto Speranza. «Ho appena firmato una nuova ordinanza che porta la Sicilia in zona gialla. È la conferma che il virus non è ancora sconfitto e che la priorità è continuare ad investire sulla campagna di vaccinazione e sui comportamenti prudenti e corretti di ciascuno di noi», ha spiegato il ministro.
Per il governatore Musumeci «la “zona gialla” in Sicilia, decisa dal ministro per la Salute – che ho sentito poco fa al telefono – non coglie di sorpresa nessuno. È, purtroppo, il risultato del fatto che nell’Isola, negli ultimi mesi, da un lato si è verificata un’intensa propaganda contro il vaccino, dall’altro è arrivato un ingente flusso di turisti, per la fortuna dei nostri operatori, direi. Non cambia molto col “giallo”, ma il passaggio di colore deve suonare come un campanello d’allarme».
Secondo l’ultimo bollettino pubblicato ieri nella Regione, i casi di contagio scoperti sono complessivamente 1.681, su 22.589 tamponi processati, i nuovi casi di Covid-19. L’isola resta al primo posto in Italia. Gli attuali positivi salgono a 26.525, con un’incidenza che sale al 7,4 per cento. In un solo giorno i guariti sono stati 1.255, mentre le 11 vittime riportate riguardano decessi registrati nei giorni precedenti (3 ieri, 7 il 25 agosto, 1 il 24 agosto).
Degli attuali positivi i ricoverati con sintomi sono 778, mentre si trovano in terapia intensiva 103 pazienti. Questa la ripartizione su base provinciale dei nuovi casi: 329 a Palermo, 353 a Catania, 18 a Messina, 308 a Ragusa, 126 a Trapani, 233 a Siracusa, 94 a Caltanissetta, 133 ad Agrigento e 87 a Enna.
Green pass a 12 mesi, Fondazione Gimbe: decisione senza evidenze scientifiche
Intanto il Comitato tecnico scientifico (CTS) ha dato parere positivo, si apprende da fonti sanitarie, alla proposta di prolungamento della scadenza del Green pass da 9 a 12 mesi.
Una decisione non condivisa dalla Fondazione Gimbe secondo cui il cambio non è ad oggi sostenuto «da evidenze scientifiche che, al contrario, iniziano a dimostrare una riduzione degli effetti della copertura vaccinale a partire dal sesto mese, in particolare negli anziani e nei soggetti fragili. Un’eventuale estensione risponderebbe dunque solo all’esigenza di coprire il ‘buco temporale’ in attesa delle decisioni delle autorità regolatorie sulla somministrazione della terza dose».
Sul tema vaccini, in generale, poi, il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta rileva il «crollo del 66,5% delle somministrazioni: la media mobile a 7 giorni è passata dal picco di oltre 592 mila del 28 luglio a poco più di 198 mila il 20 agosto» mentre sul fronte disponibilità tra dosi attualmente ‘in frigo’ e forniture annunciate entro la fine del mese si potrà contare «su 10 milioni di dosi di vaccini a mRna, sufficiente a riprendere le somministrazioni al ritmo precedente al crollo di agosto». Per quanto riguarda l’obbligo vaccinale, «resta l’ultima possibilità» visto il persistere dell’esitazione degli over 50 le difficoltà ad attuare una strategia di chiamata attiva.
E, infine, sulla terza dose «in assenza di test affidabili, i potenziali candidati possono essere individuati solo nelle persone a rischio di malattia severa (over 80, ospiti Rsa, immunodepressi, trapiantati e pazienti molto fragili) e negli operatori sanitari, maggiormente esposti al rischio di infezione».