Sud, patria di cultura e della dieta mediterranea, ma anche di bellezze e virtù

di Nicolò Antonio Cuscunà

La terra dei miti e delle leggende, dove vivevano gli Ausoni, e gli Enotri di re Italo

Alessandro Siani – attore comico napoletano – nel bellissimo film “Benvenuti al Sud” tratteggiò il popolare detto che giungere al Sud si piange due volte, all’arrivo e alla partenza. Abbiamo analizzato alcune tristezze e sconforti causa di arretratezze, abbandoni e negligenze dovute a deficienze umane e ad una classe politica scadente. Lacrime di delusione all’arrivo e di rabbia all’abbandono degli affetti della terra amata comprensiva di vizi, negatività, bellezze e virtù.

Questo sud del sud è la terra dei miti e delle leggende, dove vivevano gli Ausoni, e gli Enotri di re Italo tracciarono il toponimo d’Italia. Morgeti e Bretti vissero isolati fino all’arrivo dei grandi navigatori dell’antichità i Fenici. Seguendo questi temerari navigatori, sulla rotta della prima e più bassa stella visibile all’orizzonte Venere, giunsero gli Achei greci fondatori della “Magna Patria”.

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La terra delle fate, di Scilla e Ulisse, di grandi matematici e pensatori, della letteratura di Gente d’Aspromonte di Corrado Alvaro e le Baracche di Fortunato Seminara. La terra delle delizie agrumicole, delle essenze profumate – bergamotto, gelsomino e cedri -, del peperoncino e della ‘nduja.  Giacimenti culturali rappresentanti la vera storia di questi popoli.

La vera cultura d’origine di queste genti, più che nell’archeologia, filosofia e religione, si riscontra nei prodotti creati dal duro lavoro della terra, dell’allevamento e della pesca. La loro trasformazione, in delizie culinarie uniche ed inimitabili, ha conquistato il mondo con «gustosa bellezza».

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Le virtù salutari dei prodotti alimentari base della «dieta mediterranea»

In questa terra ebbe inizio lo studio-analisi delle virtù salutari dei prodotti alimentari base della «dieta mediterranea». Olio EVO, pesce azzurro, peperoncino e legumi, cipolla rossa, aglio, verdure e erbe aromatiche sono le medicine naturali delle genti di Calabria. Terre razziate dai Saraceni, liberate e colonizzate dai normanni e svevi, organizzate dagli spagnoli, occupate dai francesi, riscattate dai rivoltosi sanfetisti, schiavizzati da Garibaldi e dimenticati dall’unità a tutt’oggi. In questo scrigno traboccante di storia, la cucina dei prodotti tipici sopravvive vincendo le contaminazioni della globalizzazione.

Percorrendo la strada litoranea – SP 522 – da Tropea in direzione sud, si passa dal cultivar della cipolla rossa tropeana alla ‘nduja di Spilinga, seguitando si giunge nella cittadina di Nicotera – rifondata dal normanno Roberto d’Altavilla il Guiscardo – patria della dieta mediterranea d’Eccellenza. In questo paesino dalle origini achee, negli anni ‘50 l’americano Ancel Keys scopri la longevità degli abitanti contadini e pescatori.

Studiandone gli usi alimentari, oltre ad analisi cliniche, scopri i benefici del cibo cosiddetto povero: olio d’oliva, ortaggi, legumi, cipolla rossa, aglio, erbe aromatiche, cereali, pesce azzurro, vino rosso e pomodori. In questo paesino sopravvivono produzioni di nicchia e trattorie in cui questi prodotti vengono somministrati.

Prima di giungere a Nicotera proveniente da Tropea, Spilinga, Joppolo, per rifocillarsi e accudire l’automobile ci si può fermare nell’unico distributore carburanti in località ‘Casa bianca’. Servizio meccanico, giornali, bar e «cucina della dieta mediterranea» sapientemente preparata da madre e figlia. Luogo pulitissimo e accogliente, fresco e riposante, dove si è serviti col sorriso e l’educazione tipica da queste parti.

Mamma Nicolina – Lina – con la figlia Giulia, senza risparmiarsi riversano sugli avventori il massimo dell’attenzione rendendo lieto il riposo, deliziano le papille gustative somministrando prodotti da loro preparati. Prodotti a kilometro zero, stagionali e esclusivi della «dieta mediterranea».

Nicotera, il golfo di Gioia Tauro e le isole Eolie

Dopo questa salutare fermata si giunge a Nicotera, balcone svettante sul golfo di Gioia Tauro e sulle isole Eolie all’orizzonte; nei giorni di vento terraneo a sud si vede l’Etna a ponente con suo perenne pennacchio è il vulcano Stromboli. Quartieri medioevali, vicoli saliscendi, slarghi e piazzette questa è la città col castello dei Ruffo di Calabria, delle pasticcerie con dolci e gelati unici, del latte di mandorla e del “gelato tartufo”.

Più che Pizzo, il tartufo nasce in questo paesino, precisamente nell’ancora operante Bar-gelateria Zurro in piazzetta Santa Caterina (Garibaldi?), dove ad inizio del 1945 – prove testimoniali viventi – il titolare, nonno dell’attuale, inventò la delizia dei gelati ripieni, sua altezza reale il “tartufo”.

Questa perla sul Tirreno annovera sole aria pura, spiagge sicure a dimensione bambini, frescura e prelibatezze all’ombra del suo Castello. Dimorarvi come ospiti e non come turisti occasionali è il motto dei suoi abitanti.

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