Pestato a Padova mentre correva in compagnia del cane. Clima da caccia alle streghe per il Coronavirus

di Redazione

E’ cominciata la caccia alle streghe. Del resto, c’era d’aspettarselo, vista la situazione d’ansia, di paura e di psicosi che si è creata – con i continui, contradditori e, quindi, incomprensibili dpcm, le conferenze stampa negli orari più improbabili – i 450 ‘scienziati’ delle 15 task force istituite per il contenimento del Coronavirus. Per non parlare dei santoni del ‘rischio zero’, portatori di cattive novelle e future disgrazie, i guru della pandemania che – di cui non sono stati capaci di rendersi conto, nonostante gli evidenti segnali, mentre stava arrivando, ma ora pretendono di essere creduti sulla parola, quando dicono che in autunno tornerà – hanno fatto crescere a dismisura.

Ieri un ingegnere di 50 anni di Sant’Agostino di Albignasego in provincia di Padova è stato fermato e picchiato a sangue, e si è ritrovato con il naso fratturato e il volto tumefatto. E’ stato aggredito mentre stava correndo nel parco insieme al suo cagnolino. Di cosa si era reso colpevole? Secondo gli aggressori, di non indossare la mascherina. «Stavo facendo – ha confidato ai colleghi de ‘il Mattino‘ di Padova – una corsa in tenuta sportiva, avevo una felpa intorno al collo, pronto ad alzarla sul viso se avessi incrociato qualcuno. In linea d’aria ero ad un centinaio di metri da casa. Non c’era un’anima viva, ero solo con il mio cagnolino». Che Dio ce la mandi buona!

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