Guarino dopo la classifica del Censis: «L’Univerisità cominci a creare processi di occupazione»
«Chi come me ha affrontato il percorso di studi alla Federico II non può che andarne fiero. Tuttavia un ateneo che vuole fare della formazione culturale e didattica il suo fiore all’occhiello non può e non deve dimenticare che l’offerta formativa di qualità passa anche attraverso altri servizi, quelli per i quali il Censis ha espresso il giudizio negativo. E, soprattutto, non può e non deve sottrarsi alla responsabilità di migliorarsi solo in nome del vanto della ricerca, peraltro scaricando su altri le mancanze».
Così l’avvocato Riccardo Guarino, presidente dell’associazione Rinascimento Partenopeo sulla classifica del Censis che ha convinto la Federico II di Napoli all’ultimo posto tra i mega atenei dopo avere confrontato i servizi erogati, il livello di internazionalizzazione, la capacità di comunicazione e di efficienti servizi digitali, l’occupabilità.
«È necessario creare dei processi di inserimento nel mondo del lavoro per rendere all’avanguardia l’Università – conclude Guarino – La vera sfida è favorire l’inserimento nella società dei laureati, cosa che fino ad ora purtroppo è altrettanto carente».
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