False prescrizioni di costosi esami di laboratorio a nome di pazienti totalmente ignari, per ottenere indebiti rimborsi dal servizio sanitario regionale. È la truffa su cui ha indagato la Guardia di Finanza di Napoli, in un’inchiesta che ha portato stamane – su disposizione del Gip – agli arresti domiciliari per i rappresentanti legali di due centri diagnostici e alla misura interdittiva dall’esercizio dell’attività per un anno nei confronti di due medici convenzionati con la Asl Napoli 1 Centro. I rappresentanti legali sono padre e figlio, residenti a Napoli mentre i medici operano in strutture sanitarie del capoluogo.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica partenopea, scaturiscono da una denuncia presentata dalla stessa Asl Napoli 1 Centro e sono state condotte dalle Fiamme Gialle del 2° Nucleo Operativo Metropolitano che hanno scoperto un’associazione per delinquere finalizzata alla truffa che, falsificando le prescrizioni mediche di esami diagnostici, otteneva indebiti rimborsi da parte del Servizio Sanitario Nazionale.
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Napoli, false prescrizioni per costosi esami diagnostici
Il meccanismo architettato consisteva nella prescrizione di costosi esami diagnostici di laboratorio, in codice di esenzione, nei confronti di soggetti che di fatto erano totalmente ignari delle prescrizioni a loro nome.
In questo modo, i due laboratori potevano chiedere fraudolentemente il rimborso delle somme a carico del Servizio Sanitario Nazionale per esami diagnostici in realtà mai eseguiti. Sono stati sentiti in atti oltre 100 pazienti i quali hanno disconosciuto le prescrizioni a loro nome e persino affermato, in molti casi, di non essersi mai recati presso quei centri diagnostici. Le prescrizioni sanitarie esaminate hanno permesso ai due laboratori di analisi di richiedere ed ottenere un indebito rimborso pari a oltre 58.000 euro, per cui la Guardia di Finanza ha potuto procedere a sequestri per valore equivalente a carico degli indagati.
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