Coronavirus, le associazioni della Destra Sociale a De Luca: «Ripartenza graduale ma basta paralisi»

di Redazione

Accettano la sfida di De Luca le associazioni napoletane d’ispirazione sociale e rispondono alla richiesta di proposte lanciata sul sito della Regione. «Nel documento inviato si stigmatizza innanzitutto il metodo ambiguo e irrituale di una falsa concertazione con cui si cerca di darsi una patina di pratica dell’ascolto, con grave lesione della democrazia istituzionale. Di un colpo solo vengono eliminati Consigli Comunali e Regionale in cambio di 48 ore per offrire ‘proposte’» affermano le associazioni.

«Ma la società civile – si legge ancora – non si sottrae allo sforzo di contribuire anche per impedire alibi e giustificazioni. È nostra convinzione che l’emergenza sanitaria non possa più essere affrontata senza tener conto dell’emergenza economica e sociale che ne deriva. Attendere ulteriormente, attraverso l’isolamento, che la popolazione si immunizzi richiederebbe mesi di confinamento, un’opzione insostenibile in termini economici, sociali e psicologici. Lo sconfinamento nell’area della povertà di ampie fasce ne è la testimonianza».

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«Naturalmente con tutte le precauzioni e adeguate normative di sicurezza ed ancora con controlli rafforzati da parte di ispettori del lavoro dell’Inail e dell’INPS, si può gradualmente avviare la cosiddetta Fase 2.  A cominciare ad esempio dai lavori pubblici! Perché non si approfitta del momento per rifare il corso Vittorio Emanuele? Oppure completare via Marina?» chiedono. «Avviare la messa in sicurezza delle scuole per le quali ci sono già progetto e finanziamenti. Così anche nel privato ci sono settori in cui è relativamente facile adeguare le già esistenti norme di sicurezza sul lavoro con le nuove esigenze contro il Covid19. Pensiamo alla cantieristica Nautica o agli stabilimenti balneari».

«Bene, ora non si perda altro tempo, i nostri concorrenti stranieri, ma anche quelli di altre regioni italiane, sono già ripartiti e si stanno prendendo quote di mercato del nostro già debole sistema delle imprese. Nell’impossibilità di prevedere il giorno del ‘contagio zero’, proponiamo di rompere gli indugi e di partire da subito, riaprendo per fasi e con gradualità, con un primo via libera alle attività che abbiamo già indicato, monitorando i dati dei contagi per poter tempestivamente contenere l’eventuale riaccendersi della fiammata epidemica a causa delle varie fasi di apertura».

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«Se è giusto sottolineare che altre Regioni hanno un tasso di contagio epidemico più forte di quello meridionale e della Campania, non ha senso aspettare che siano loro a partire per la fase 2» conclude la nota a firma di Luigi Rispoli (Informa Giovani), Luciano Schifone (La Contea), Enzo Rivellini (Napoli Capitale), Salvatore Ronghi (Sud Protagonista), Marco Nonno (Nuovi Orizzonti), Gennaro Ruggiero (Napoli Nord), Gabriella Peluso (Nuove Socialità).

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