Draghi stoppa le polemiche su mascherine e stato di emergenza. Ma sulle vaccinazioni con Astrazeneca cade il principio della perentorietà

di Dario Caselli

Oggi il premier chiederà al Cts un parere sull’obbligo delle mascherine all’aperto

Lo stato di emergenza? Lo decideremo a ridosso della scadenza. E sull’obbligo di mascherine all’aperto, oggi se ne occuperà il Cts. Mario Draghi interviene così, in maniera diretta, su due questioni che stavano progressivamente crescendo e che rischiavano di poter mettere in difficoltà la sua maggioranza.

Nessun alibi, quindi. A nessuno. L’ex capo della Bce, come ha dimostrato finora, non è tipo da farsi mettere in un angolo, ma soprattutto non ha alcuna intenzione di consentire che il suo governo diventi occasione, o addirittura trampolino di lancio, per rimpinguare i propri consensi.

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Insomma, spegnere sul nascere e chiarire subito eventuali equivoci. E così Mario Draghi di ritorno da Barcelona organizza una conferenza stampa con al fianco il ministro della Salute, Roberto Speranza, e il commissario all’emergenza, Francesco Paolo Figliuolo. Sullo stato di emergenza e l’eventuale rinnovo è molto chiaro: «Un’emergenza è una emergenza, la decideremo quando saremo vicini alla data di scadenza. Non mi sono mai espresso ma se avessi avuto intenzione mi sarebbe passata la voglia, dopo l’articolo del professor Cassese che richiama chi si vuol esprimere prima che non si può decidere lo stato di emergenza con un mese e mezzo di anticipo».

Invece, sull’obbligo di mascherine all’aperto annuncia che «chiederò domani un parere al Cts, inoltrerò domani una richiesta formale al Cts se possiamo toglierci la mascherina all’aperto oppure no». Per poi aggiungere che al momento «non ci sono date».

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Quindi zero polemiche, mantenere i toni bassi nella maggioranza perché il governo ha chiaro il da farsi. Questo il massaggio di Draghi, che non a caso è stato subito recepito dal leader della Lega, Matteo Salvini, il quale da giorni aveva incentrato la sua attenzione proprio sul tema dello stato di emergenza e delle mascherine. E così: «Draghi chiede al CTS l’ok per togliere la mascherina, almeno all’aperto. Bene, come chiesto dalla Lega si torni al lavoro e al sorriso in libertà, come sta già accadendo in tutta Europa. Mi piace».

Ed anche Luigi Di Maio, ministro degli Esteri e uomo di punta del M5S, plaude all’iniziativa di Draghi: «Stiamo andando verso una nuova normalità, stiamo lavorando alla grande ripartenza dell’Europa. E spero che si possano togliere le mascherine all’aperto il prima possibile. Compatibilmente con il parere della comunità scientifica dobbiamo permettere di togliere la mascherina all’aperto come faranno tra pochi giorni anche qui in Spagna».

Fratelli d’Italia: «Un Esecutivo che naviga a vista»

È Fratelli d’Italia dall’opposizione, con Giorgia Meloni a non essere d’accordo con le parole del premier spiegando che «ci saremmo aspettati una presa di posizione netta su questi due temi ma non è arrivata. Entrambe le decisioni rimangono sospese: la prima viene rimandata a ridosso del 31 luglio, la seconda rimessa ad un parere del Cts».

Ma sotto accusa per la leader di FdI è la posizione del governo sulla vaccinazione eterologa: «Clamorosa marcia indietro sulla vaccinazione eterologa: la raccomandazione perentoria annunciata in conferenza stampa pochi giorni fa dal Governo non c’è più e arriva la libertà di scelta. Un Esecutivo che naviga a vista e che continua ad alimentare confusione e incertezza tra i cittadini».

Critiche non infondate quelle della Meloni, visto che non più di una settimana fa proprio il ministro Speranza aveva parlato, alla luce della morte della povera Camilla, di perentorietà verso chi under 60 avesse voluto vaccinarsi con Astrazeneca. Invece, in conferenza stampa Draghi ha spiegato che se qualcuno «non vuole farsi quel vaccino è libero di fare la seconda dose di Astrazeneca purché abbia un parere del medico e consenso informato». Insomma, alla faccia della perentorietà sbandierata non più di una settimana fa.

De Luca: «Si inaugura il vaccino ‘a la carte’»

Contraddizione che nota anche lo stesso governatore della Campania Vincenzo De Luca, che non a caso dice: «Leggo le ultime dichiarazioni provenienti dal Ministero della Salute sulla vaccinazione eterologa. Solo 4 giorni fa, al quesito posto dalla Regione Campania, si era risposto dicendo che ‘si deve completare il ciclo vaccinale con l’eterologa sotto i 60 anni’, e che questa indicazione era ‘perentoria’. Oggi apprendo che il mix vaccinale sotto i 60, è solo ‘fortemente consigliato’. Si inaugura il vaccino ‘a la carte’. Non commento, perché dovrei andare oltre il codice penale»

Una scelta probabilmente dettata dal timore che la perentorietà portasse a una drastica riduzione del numero dei vaccinati. Comunque sia oggi il Cts inizierà l’esame sul tema delle mascherine ed entro un mese ci sarà la decisione sullo stato di emergenza. Almeno su questo Draghi è riuscito a silenziare le polemiche nella sua maggioranza.

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