La polizia non tralascia la pista dell’agguato a uno dei due, forse scambiato per un pregiudicato del clan avverso
Una ‘stesa’ che poteva costare molto caro. Questa è l’ipotesi che avanza per quanto accaduto ieri sera ai Quartieri Spagnoli di Napoli, dove due persone sono rimaste ferite da colpi d’arma da fuoco. Perché le due vittime sembrerebbero non avere niente a che fare con la camorra. Si trovavano lì per lavoro, sono operai e stavano smontando un ponteggio al momento del ferimento.
L’ipotesi è che si tratti di una stesa (solo ieri 3 episodi tra Pianira e Chiaiano) e sembra che in quel momento due scooter siano passati sfrecciando. Uno dei passeggeri dei ciclomotori avrebbe avuto una pistola e aprendo il fatto fuoco più volte in aria. Alcuni di questi proiettili però avrebbero ferito i due operai in vico Lungo San Matteo
A transitare in motocicletta probabilmente affiliati a uno dei due nuovi gruppi di malavita in guerra per il controllo della zona di Sant’Anna di Palazzo: uno composto da giovani, definito Nocerino-ex Verrano, e l’altro costituito da persone più esperte, chiamato Mazzanti-ex Maggio.
Ma gli investigatori della polizia battono anche la pista di un agguato diretto a uno degli operai, il più grave. Centrato al petto e all’addome Enrico De Maio, 56enne dell’Arenella, scambiato forse per un pregiudicato del clan avverso, ora in prognosi riservata all’ospedale dei Pellegrini. Un altro proiettile ha colpito di striscio al braccio destro Vincenzo Vaccaro di 62 anni, residente ai Quartieri. Le indagini della Squadra Mobile si starebbero concentrando su alcuni sospettati, quattro secondo indiscrezioni.
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