Giovedì previsto l’incontro della delegazione di FdI con il premier Draghi. Al centro le riaperture e il tema delle libertà personali
Se ne riparlerà la prossima settimana, probabilmente martedì quando la griglia delle candidature per le prossime amministrative dovrebbe essere completata. Nel frattempo, anche l’incontro di ieri dei leader del centrodestra, che avrebbe dovuto risolvere i nodi che ancora restano in vista delle prossime amministrative, si è concluso con un nulla di fatto. Un’ora e mezza per non trovare la quadra soprattutto sulle città di Roma e Milano, che rimangono ancora un rebus, e per misurare la distanza tra Fratelli d’Italia e Lega.
È il dossier Roma a bloccare di fatto le trattative, anche se un passo in avanti sembra sia stato fatto nel senso che ormai la rosa dei possibili candidati si è ristretta soltanto a due: da un lato Enrico Michetti, speaker radiofonico di Radio Radio ma soprattutto amministrativista sostenuto da FdI, e dall’altro l’ex magistrato Simonetta Matone preferita dalla Lega e da Forza Italia. Saranno questi i due papabili che si giocheranno fino a martedì la nomination a candidato sindaco del centrodestra.
Decisivi saranno i sondaggi che in questi giorni verranno fatti per testare il grado di affidabilità, ma soprattutto di possibile vittoria, dei due.
Intanto Giorgia Meloni dagli studi di Porta a Porta chiamata a rispondere sulla candidatura di Michetti chiarisce: «Oddio… Michetti il mio candidato… il candidato di Fratelli d’Italia… Sicuramente anche il profilo della dottoressa Matone è estremamente interessante. È stata ancora una volta confermata la scelta di candidatiti civici. Di fatto non si è scelto perché alcuni degli alleati non avevano avuto la possibilità di incontrare, nello specifico, Enrico Michetti».
«Dopodichè – ha sottolineato ancora la Meloni – io mi sono confrontata con una candidatura che non partiva da Fratelli d’Italia, nel caso specifico di Enrico Michetti. La dottoressa Matone la conosco da anni. Michetti risolve problemi, perché il lavoro principale di Michetti, tra tante cose, è rispondere ai sindaci quando hanno un problema amministrativo da risolvere. Capirete che in una città complessa come Roma sicuramente a me tranquillizza».
Ma la leader di FdI assicura: «Gli alleati hanno chiesto altro tempo, ma martedì chiudiamo. Non si può perdere tempo e bisogna mettere un candidato in campo».
Dalla Lega nessuna dichiarazione ufficiale, ma al termine dell’incontro fonti del partito di via Bellerio fanno filtrare un certo disappunto: «La Lega si è messa a disposizione togliendosi ogni maglietta, ogni appartenenza per lavorare insieme e ci auguriamo che tutti facciano lo stesso. Non è il momento di impuntarsi ma di esaminare in modo responsabile le soluzioni migliori per arrivare alla vittoria».
In effetti, il vertice avrebbe registrato dei momenti di tensioni. In particolare, viene riferito di un accesso botta e risposta tra Giorgetti (Lega) e Tajani (Forza Italia), con il primo che avrebbe fatto presente che a questo punto, visto che non si riesce a trovare un accordo su candidati civici, siano i partiti più grandi, ovvero Lega e FdI, a scegliere i nomi da schierare. Parole che avrebbero innescato la dura reazione di Antonio Tajani, il quale avrebbe ricordato i tempi in cui Forza Italia era al 25-30 per cento e la Lega al 4 per cento.
Tensione allentata, però, sia da Matteo Salvini e poi da Lorenzo Cesa il quale in collegamento video avrebbe lanciato la proposta, una sorta di lodo, nel senso che «il candidato di Milano lo scelga la Lega, quello di Roma FdI, mentre Forza Italia indica i nomi per Bologna e le regionali in Calabria…». Un’ipotesi che alla fine potrebbe essere la via d’uscita allo stallo.
Invece, è in alto mare la situazione di Milano. Matteo Salvini aveva promesso di svelare il nome del candidato che con gran riserbo tiene celato da giorni, che invece è rimasto ancora coperto. Servirà questo week end, ha spiegato il leader della Lega, per sciogliere gli ultimi dubbi e se tutto andrà bene martedì potrebbe essere annunciato.
Se ne riparlerà martedì quando il centrodestra si ritroverà attorno a un tavolo nel tentativo di dire la parola fine alle candidature e dare inizio alla campagna elettorale. Intanto, però giovedì Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia si prenderanno tutta la scena in vista dell’incontro con il premier Mario Draghi. Lo aveva preannunciato la stessa leader d FdI in un’intervista al Corriere della Sera, confermando quello che lei stessa aveva auspicato divenisse una consuetudine e cioè il confronto del governo con l’unica opposizione in Parlamento e nel Paese.
«Sicuramente solleciterò le riaperture e di allentare sul tema della libertà, che voglio porre perché secondo me è diventata una questione serissima e la sopravvivenza delle aziende» ha spiegato la Meloni, anticipando anche che con Draghi affronterà il tema del blocco dei licenziamenti che «per paradosso è un problema secondario. Il problema principale è che oggi il 40 per cento delle aziende italiane rischia di chiudere e se chiude, il blocco dei licenziamenti non ci salverà, perché la gente andrà a casa lo stesso. Il problema, e lo dirò a Draghi giovedì, lo risolviamo immaginando che lo Stato trovi delle formule per premiare gli imprenditori che in questa fase non chiudono».
Insomma, si preannuncia un week end ‘caldo’ per il centrodestra.
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