Draghi concede un’ora d’aria in più: il coprifuoco passa dalle 22 alle 23. Per l’abolizione se ne parla a fine giugno

di Dario Caselli

Tutto come da copione. Nel giro di un paio d’ore il premier Mario Draghi ha chiuso la pratica del coprifuoco e delle riaperture, che altrimenti avrebbe potuto essere molto delicata. Prima la cabina di regia e poi il Consiglio dei ministri che così ha varato il decreto legge che renderà immediatamente attuative le nuove misure. Una rapidità di esecuzione che in molti ha fatto nascere il dubbio che Draghi avesse già tutto pronto e soprattutto pianificato nei minimi dettagli ogni cosa. E tutto questo per evitare intoppi o tensioni, che per la verità da giorni si registravano.

Invece, con un’azione rapida e decisa limitando al massimo il confronto Draghi è riuscito a portare a casa il risultato che voleva accontentando sia il centrodestra di governo e sia i giallorossi. Ma soprattutto ha evitato che qualcuno si intestasse le misure decise. Insomma, Draghi conferma di avere lui in mano il banco e di non volerlo cedere a nessuno.

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Così il coprifuoco passerà da subito dalle 22 alle 23, poi dal 7 giugno alle 24 per essere abolito il 21 giugno. Dal primo giugno sarà possibile consumare all’interno dei locali di ristorazione anche a cena, mentre per i centri commerciali già da questo week end potranno rimanere aperti. Per quanto riguarda, infine, i matrimoni via libera dal 15 giugno ma con green pass.

Novità importanti anche sul fronte del calcolo dell’Rt, che da tempo le Regioni chiedevano di rivedere soprattutto alla luce dell’avvio della campagna di vaccinazione. Ed infatti l’Rt, l’indice di diffusione del contagio, non sarà più determinante: conteranno il tasso di occupazione di terapie intensive e reparti ordinari (l’Rt ospedaliero, che nell’ultimo monitoraggio era a 0,78) e l’incidenza dei casi. Un cambiamento sostanziale che consentirà di dare una fotografia più realistica della situazione.

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Insomma, le attese della vigilia sono state rispettate e il fatto di aver convocato subito dopo la cabina di regia il CdM consentirà l’entrata in vigore delle norme forse già oggi. Molti dipenderà dal via libera del Quirinale e dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. L’auspicio di molti è che già questa sera il coprifuoco sia stabilito alle 23, ma probabilmente bisognerà attendere fino a domani.

Sul fronte politico nella maggioranza tira un sospiro di sollievo per una pratica sbrigata in maniera veloce e soprattutto indolore. Anche se come vedremo tra un po’ guardando alle misure non c’è tanto da festeggiare. Comunque sia la maggioranza si intesta il passo in avanti.

Soddisfazione ha espresso la Lega nel corso di una riunione in videoconferenza tra Matteo Salvini e la delegazione di governo, «nonostante le resistenze di qualcuno, per le nuove riaperture: dai centri commerciali alle palestre, per arrivare a tutti i bar e ristoranti dal primo giugno. Soddisfazione anche per il superamento del coprifuoco, che nelle zone bianche sarà realtà già dai prossimi giorni. Su alcuni fronti invece, dalle piscine al chiuso ai matrimoni e alle discoteche, lavoreremo per anticipare riaperture e ripartenze».

Positivo anche il commento del M5S che con il ministro Luigi Di Maio ha sottolineato come «l’impegno del governo era quello di riaprire e di tornare alla normalità. E questo si sta realmente concretizzando». E continuando: «Ho detto più volte che avremmo fatto questo passo guardando i dati, quello è il riferimento al di là di ogni forma di propaganda. Oggi possiamo dire che questi dati ci consentono di alleggerire in maniera decisa le misure anti covid».

Pure il Pd incassa le nuove misure varate dal governo con Enrico Letta che commenta con slancio: «Bene! Il governo Draghi sceglie riaperture irreversibili, cioè graduali e basate sulle evidenze scientifiche. È la linea giusta. Quella che eviterà richiusure, farà ripartire l’economia e darà forza alla stagione turistica».

Positivo anche il giudizio di Forza Italia con Antonio Tajani: «Bene le decisioni della cabina di regia. Vanno nella direzione indicata anche oggi da Forza Italia», anche se non manca di far notare: «Va, invece, cambiata la scelta di non riaprire subito le piscine al chiuso. Ci batteremo in Parlamento». E pure la ministra Maria Stella Gelmini saluta con favore le decisioni del governo: «Saluteremo il coprifuoco nel giro di qualche settimana, finalmente abbiamo una data per il wedding, e i ristoranti al chiuso saranno aperti anche a cena dal primo giugno. In Cdm è stato trovato un importante punto di equilibrio. Proseguiamo verso il ritorno alla normalità».

Fin qui la maggioranza. Dall’opposizione, cioè Fratelli d’Italia, le reazioni sono diametralmente opposte. Si punta il dito sul contenuto delle misure giudicate insufficienti. Giorgia Meloni spiega: «C’è ben poco da gioire sulla scelta dell’esecutivo di limitarsi ad allentare solo un po’ il guinzaglio che ha stretto al collo degli italiani. Una o due ore in più d’aria concesse agli italiani non alleggeriscono la gravità di un tale provvedimento arbitrario e liberticida, che sta mettendo in ginocchio interi comparti e creando danni irreparabili a settori trainanti come quello del turismo».

Insomma, «il governo Draghi respinge ancora una volta la proposta di Fratelli d’Italia di abolire subito e completamente il coprifuoco» e noi non asseconderemo «mai questi provvedimenti che ledono le libertà costituzionali e continuerà a chiedere l’abolizione immediata del coprifuoco, una misura inutile a contrastare l’epidemia e un inaccettabile sopruso imposto a cittadini e imprese».

Bocciatura su tutta la linea, quindi, per il partito di Giorgia Meloni, che ieri sera un sondaggio di La7 quotava come secondo partito dietro la Lega e per la prima volta davanti al Pd. Critiche che però hanno ragione nel vedere tutti i limiti delle misure varate. Infatti, sul punto del coprifuoco questo rimane ed almeno fino al 7 giugno sarà spostato soltanto di un’ora in avanti. Per il suo definitivo superamento bisognerà aspettare il 21 giugno, e cioè un altro mese.

Per quanto riguarda i ristoranti non c’è nessuna novità. Il ritorno al servizio serale era stato fissato al primo giugno dal governo nell’ultimo dl Covid di circa un mese fa e tale è rimasto. Per il settore del wedding ancora un mese di stop e poi tutto sarà affidato ai covid pass, di cui però almeno per il momento non si sa nulla. Anzi sappiamo che il Garante della Privacy ha bocciato. Rimangono ancora chiuse le piscine al coperto. Insomma, volendo fare un bilancio tanto fumo ma poco, davvero molto poco, arrosto.

Allo stesso tempo per il dl Sostegni bis si continua a trattare nel governo. Si punterebbe a portarlo domani in Consiglio dei ministri ma non si esclude un ulteriore slittamento. A conferma che ci sono ancora diverse questioni aperte.

Quanto uscito dalla cabina di regia ieri è meno trionfale di quello che a prima vista può sembrare e vogliono raccontarci. In gran parte ribadisce quanto già deciso settimane fa e laddove apre a novità lo fa con estrema timidezza, come nel caso del coprifuoco che ci farà compagnia fino alla fine di giugno. E infatti, con l’arrivo della stagione calda e l’aumento delle vaccinazioni era ancora il caso di mantenerlo?

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