Senato, respinta la mozione di sfiducia a Speranza. Le contraddizioni della Lega

di Redazione

Respinte la mozione di sfiducia presentate contro il ministro della Salute Roberto Speranza. Il governo Draghi si è compattato e con 221 voti contrari, 29 a favore e 3 astenuti ha bocciato la proposta di Fratelli d’Italia. Analogo risultato per le mozioni proposte dal senatore Paragone e di ‘L’alternativa c’è’.

Mozione, quella di Fratelli d’Italia, che ai più è sembrata una mossa per mettere alle strette la Lega, fino a pochi mesi fa tra i primi detrattori del ministro della Salute all’epoca del governo Conte e oggi allineato ai dettami del premier Draghi. E infatti la Lega ha deciso di non appoggiare la scelta di FdI, così come Forza Italia, Udc e Cambiamo del governatore Ligure Toti.

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Le contraddizioni di Salvini però non sono finite e poco dopo il voto ha affermato: «Spero che presto Speranza possa essere un collega di Arcuri». Domenico Arcuri che è stato deposto da Draghi. Secondo Salvini oggi si trattava di un voto di sfiducia al premier e il leader del Carroccio ha ribadito: «Io ho fiducia in Draghi».

«Le mozioni – aveva affermato questa mattina Speranza in Senato – indicano che il piano pandemico non è stato aggiornato: fanno riferimento a un lungo periodo in cui ci sono stati 7 governi , tutti i gruppi hanno sostenuto alcuni di questi governo, ed è troppo facile oggi far finta di non vedere. Ho fiducia nel lavoro della magistratura e credo che chiunque abbia avuto responsabilità debba essere pronto a rendere conto delle proprie azioni. Adesso il piano pandemico antifluenzale c’è , quello che non è stato fatto in anni è stato realizzato nel mio mandato».

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«Resterò sempre distante dalle polemiche che danneggiano il prestigo dell’Italia – ha aggiunto – e rendono più difficile il lavoro. Comprendo le ragioni della battaglia politica ma la politica non è un gioco d’azzardo sulla pelle dei cittadini. In un grande Paese non si fa politica su una grande epidemia».

«Nessuno dovrebbe mai dimenticare che il nemico è il virus e che dovremmo essere più uniti che mai nel combatterlo, evitando di cadere nella tentazione di utilizzare la lotta alla pandemia per ragioni strumentali. È con amarezza che vedo prevalere invece lo scontro politico, spesso anche alimentando un linguaggio di odio che non può mai essere accettato. Si afferma il tentativo di sfruttare l’angoscia degli italiani per miopi interessi di parte: è sbagliato, perché produce danni enormi, non a me o al governo, ma al Paese che deve restare unito in un passaggio delicato», ha concluso il titolare del dicastero della Salute.

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