Ultima trovata elettorale dell’uscente podestà Marino, la Delibera di Giunta (n.71 del 14.04.2021) implementazione di 2 linee urbane per il trasporto alunni scuole primarie. In base al D.M. n.222 del 28 ottobre 2020 – presentata al Ministero dell’Ambiente una richiesta di finanziamento per il trasporto scolastico sostenibile.
Lo studio di fattibilità, approntato dall’ufficio comunale “decoro e mobilità”, indirizzato alla gestione in proprio di 2 linee di trasporto con forniture di strutture, oltre alla manutenzione ordinaria e straordinaria degli automezzi. Responsabile del procedimento l’ing. Francesco Biondi, assessori proponenti: Adele Vairo e Emiliano Casale.
Finalità del progetto, da gestire con l’Università L. Vanvitelli (facoltà di scienze ambientali), migliorare il traffico cittadino decongestionandolo nelle ore di punta, per ottenere benefici derivati dalla minore immissione d’inquinanti nell’aria.
Due autobus ibridi (elettrici), da 44 posti, entrambi con partenza da piazza Ferrovia. Il primo con capolinea in corso Giannone e via G. M. Bosco; il secondo percorrendo rione Acquaviva e via Ferrarecce terminerà in zona ex Saint Gobain (via Montale). Gli automezzi, col carico di scolari delle primarie, fermeranno in pensiline super accessoriate. Ritardi, attese e anticipi orari verranno monitorati con sistema satellitare, strumenti GPS forniti anche agli scolari.
La linea n.1, detta Nord, dalla stazione ferroviaria percorrerà il centro cittadino, due fermate con pensiline fotovoltaiche più paline per fermate a richiesta, raggiungerà attraverso piazza Matteotti il corso Giannone per portare 44 alunni, da dividersi tra l’I.C. Pietro Giannone e il De Amicis in via G.M.Bosco. La linea n.2, detta Sud, dalla stazione ferroviaria raggiungerà il rione Acquaviva, via Ferrarecce per condurre 44 scolaretti all’I.C. Ruggiero di via Montale, area ex Saint Gobain. Valore del progetto, strutture e automezzi, 1.244.766,00 euro.
Cosa dire? Come analizzare il progetto?
Non è nostra intenzione ostacolare i buon intendimenti amministrativi, non v’è acredine avverso la persona Marino né alla sua amministrazione. Sentiamo e svolgiamo il doveroso compito di analisi, dovuta sempre in politica, d’obbligo quando trattasi di spendere soldi dei contribuenti.
La tutela dell’ambiente, nel trasporto sostenibile, nell’incremento del verde pubblico, nella sua conservazione e manutenzione, nel ridurre il consumo di suolo impedendone la cementificazione scellerata, è nostra scelta di cultura editoriale. Credere in una futura Caserta moderna e green è un indirizzo-percorso da sempre e perseguito dal nostro modello informativo. Ciò premesso, argomentiamo dimostrando l’inutilità di questo progetto, pur consapevoli delle difficoltà d’affrontare alla partenza o all’inversione di tendenza le negative costumanze.
Caserta e il suo sistema provincia, per ignoranza dei suoi amministratori a tutti i livelli, è condannato a costanti fallimenti. La conurbazione casertana, cerniera tra Napoli e Roma, tra mare e monti, policentrica, con attrattori differenti per produzioni, servizi e tempo libero, dovrebbe avere “bacini di traffico” ridisegnati, monitorati ed adeguati costantemente e serviti da efficiente “trasporto intermodale”. Per non dilungarci, per non dire cose ai più non comprensibili, ci limiteremo ad affermare di trovarci nell’era dei dinosauri del trasporto a tutti i livelli.
Nello specifico della città di Caserta, pensare di decongestionare il traffico nelle ore di punta, immettendoci 2 autobus carichi di 44 + 44 bambini, è come voler innaffiare il deserto del Sahara con una goccia d’acqua.
Fallimento certo, soldi spesi inutilmente.
Caserta dovrebbe munire il trasporto pubblico locale, ma se ne guarda bene da farlo, di corsie preferenziali indispensabili al corretto utilizzo di tax e autobus. La città non ha la stazione porta (arrivi e partenze) intermodale, almeno di scambio tra trasporto su gomma pubblico e privati. Per la favorevole e fortunata posizione geografica occupata, la città riceve linee urbane, extraurbane, regionali, nazionali ed internazionali, questi flussi non sono monitorati, controllati e guidati.
L’Ente Comune, ed a seguire tutte le grandi aziende di servizi cittadine, uffici pubblici, azienda ospedaliera e strutture private, scuole, banche, ecc., non conoscono ruolo e figura del Mobility Manager. Il Decreto Rilancio del 9 maggio 2020, ha ridotto da 300 a 100 il numero minimo di dipendenti per azienda con l’obbligo di nomina del Mobility Manager.
Green Jobs, nuova figura professionale indispensabile al miglioramento del trasporto collettivo. Tutte le aziende hanno l’obbligo di rivolgersi a queste figure di competenti professionisti per ottimizzare i trasporti.
Crescere in economia, accedere al territorio per lavoro, turismo e commercio, migliorare la qualità dell’aria, ridurre i rumori, gli inquinanti causa di malattie, ecc. è d’obbligo per le sagge amministrazioni. In parole povere, per dirla utile alla comprensione del popolo: «… in ufficio, al lavoro, a scuola, ospedale, a cinema, a teatro, a fare spese ci si va con gli automezzi pubblici!»
Carlo Marino, non è amministratore né tampoco saggio politico, non progetta guardando al futuro. Spende soldi pubblici guardando all’effimero dell’oggi, maledetto e subito. Non concepisce la politica dei tempi medi e lunghi per investimenti mirati e proficui di certa positiva e benefica ricaduta alla collettività.
Gli interventi a pioggia, posti in essere al di fuori di una corretta, studiata pianificazione del territorio (vedi parcheggio sotterraneo a Tuoro) sono destinati a sicuro fallimento. Caserta annovera un precedente fallimentare e mancato utilizzo di 8 bus elettrici urbani (sindaco Falco). Automezzi costati alla collettività, mai usati per mancanza di autorimessa e paline di carico batterie, assenza di corsie preferenziali, ecc. Automezzi scomparsi di cui si è persa traccia.
Chiariamo.
Il servizio trasporto collettivo scolastico è ‘servizio a richiesta’. Piano trasporti casa scuola e viceversa, per ridurre lo spostamento con veicoli privati favorendo il TPL fa parte del sistema della mobilità sostenibile. Agenda 2030 lo indica, il Recovery Plan lo obbliga. Dall’analisi di domande di mobilità degli alunni della scuola primaria di primo e secondo grado, personale scolastico compreso, occorrerebbero molti ma molti autobus ibridi.
Il “piano di dimensionamento della rete scolastica comunale”, per il futuro anno si posizionerà quasi sicuramente oltre i 6.000 (seimila alunni, senza i professori e personale vario). Il piano del 2020/2021 ammonta a 6.304 alunni di scuole elementari e medie, dislocati in plessi policentrici su tutto il territorio urbano ed extra (frazioni).
Le scuole interessate al progetto di “mobilità sostenibile”, monitorate con 180 schede, hanno dato i seguenti risultati: 48 alunni residenti in Caserta, 23 fuori città, di questi il 90% arriva a scuola utilizzando automezzi privati-propri. La linea n.1 (Caserta Nord) dovrebbe servire 2 scuole per un totale di 2.280 alunni. La linea n.2 (Caserta Sud) dovrebbe servire 893 alunni suddivisi in 3 plessi scolastici: via Trento, Benevento e Montale. Come dire: «piano trasporto scolastico sostenibile dalla ricaduta, positiva, irrilevante».
Perplessità. In ultimo e non per importanza, il progetto è privo di riferimenti alla gestione degli automezzi, autorimessa indispensabile al corretto utilizzo, sanificazione e controlli vari; personale viaggiante, autisti e assistenza minori, annuali costi.
Conclusioni: «…Marino non aveva l’obbligo di presentare questo progetto per spendere soldi». Tenuto conto della Delibera inviata, potrebbe indirizzare il progetto alla popolazione dell’obbligo scolastico del quartiere di CasertaVecchia e alle frazioni della pedemontana (Garzano – Tuoro – Casolla – Mezzano). Sarà capace di non innamorarsi del proprio io?