Roma, continua ad esplodere la disperazione degli esercenti. Ancora un pomeriggio di fuoco

di Chiara Langella

Clima tesissimo anche oggi nella Capitale alla manifestazione “Io Apro”, organizzata per protestare contro la decisione del governo di prorogare la chiusura degli esercizi commerciali causa l’emergenza Covid. Tant’è che per evitare il rischio che la tensione e la pressione crescesse ulteriormente, le forze dell’ordine hanno deciso di chiudere tutti gli ingressi che portano alla piazza di Montecitorio, sede della Camera dei Deputati.

Sicchè i manifestanti si sono raggruppati nella vicina piazza San Lorenzo in Lucina e a Piazza San Silvestre. Da ricordare che la dimostrazione di protesta ufficialmente già prevista dalla settimana scorsa non era stata autorizzata dalla questura, ma gli organizzatori hanno deciso di non desistere e di continuare nonostante il “niet” della ministra Lamorgese.

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Com’era prevedibile non sono mancati i gesti clamorosi. «Fateci passare, fateci passare», ha detto Mohamed ‘Momi’ El Hawi, trentaquattrenne, ristoratore di Firenze considerato fra i leader del movimento, che si è ammanettato in piazza San Silvestro, chiedendo alle forze di polizia di lasciarli passare.

È stata una manifestazione all’insegna del tricolore che i protestanti hanno sventolato durante tutta la durata. Ancora una volta si sono intrufolati militanti del movimento di estrema destra CasaPound. Non sono mancati gli slogan contro il governo a cominciare da «Lamorgese a casa» gridati dai manifestanti a piazza San Silvestro dopo le tensioni con la polizia e durante le quali sono stati lanciati petardi, fumogeni e bottiglie di vetro. Per isolare i violenti i manifestanti aderenti a #IoApro hanno cambiato luogo recandosi verso piazza del Popolo.

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E questo mentre i partecipanti facevano tintinnare le manette, per simboleggiare gli «arresti domiciliari ai quali siamo costretti da un anno», questa la loro opinione. Poi rivolgendosi al ministro degli Interni che aveva vietato lo svolgimento i partecipanti hanno gridato di non essere «criminali ma pacifici. Siamo qui solo per dire che vogliamo lavorare, è un nostro diritto». Una persona è stata colpita alle spalle dal lancio di una bottiglia è rimasto ferita ed è stata trrasportata in ospedale da un’ambulanza presente sul posto.

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