Ormai senza freni inibitori né dignità, con soldi dei contribuenti, il sito web ufficiale del Comune di Caserta, quotidianamente presenta “scempi e scelleratezze” posti in essere, o solo propagandati, dall’occupante momentaneo di palazzo Castropignano, avv. Carlo Marino (PD).
Ultimo postato: “Caserta Periferie al Centro”. Con questo slogan, l’organo ufficiale del Comune invade il web, oggetto pubblicitario: «…il progetto per la “nuova piazza Nicola Suppa di Tuoro”». L’esordio del post è altamente acculturato, si rammenta il valore dell’Agorà in Grecia, luogo rappresentativo del cuore della Civitas, spazio in cui ci si incontra e si condividono idee e discorsi sui temi ‘più o meno’ importanti, …l’identità prende forma nella piazza.
Questo scritto, di forma e sostanza molto ma molto dubbia, lascia comprendere la “grassa ignoranza” di sindaco e dei suoi tecnici. Ignorare = non conoscere, evidentemente non informati dei luoghi di cui trattasi. Piazza Suppa esiste da oltre 30 anni, strutturata con “cavea teatrale”, spazi verdi alberati con panchine, priva di barriere architettoniche, e parco giochi per bimbi.
Bene posizionata rispetto ai Casali di Tuoro e Santa Barbara (è quasi al confine tra i due Casali). Spazio verde lasciato quale “atto d’obbligo” per i nuovi insediamenti urbani (via A. di Borbone, via Fanelli, via Gregorio Magno e via Martiri delle Foibe). Rappresenta ed accoglie le feste tradizionali e sagre del paese pedemontano. Frequentato anche dagli abitanti della città bassa, per gioire la frescura nelle calde serate estive. Fin dagli anni ‘90 e per oltre un decennio, ospitò la fiera dei prodotti artigianali, agricoli e sagra del cinghiale; ospita ancora le festività Sacre.
L’attuale piazza N. Suppa non è degrado. Il vero degrado di quella periferia è rappresentato dall’edilizia residenziale pubblica del parco Primavera (proprietà comunale) abbandonata e non gestita. Il palazzetto di ginnastica artistica di via Iervolino, la tensostruttura di basket con spogliatoi di via Abbagnano, l’asilo nido del parco Primavera, strutture “pubbliche” abbandonate e lasciate vandalizzare. Piazza Suppa, anche se non manutenuta dall’Ente Comune, ha sempre avuto cure dignitose ed amorevoli operate dai giovani ivi residenti (autorizzati dal dirigente Marcello Iovino), pulizia e decoro sono costantemente garantiti.
Piazza Nicola Suppa sicuramente abbisogna di restauri e manutenzione. Un nuovo parco giochi, la potatura intelligente degli alberi ad alto fusto (oramai dimora di una colonia di pappagalli provenienti dalla Reggia) e qualche altra panchina per il riposo dei moltissimi frequentatori. L’attuale struttura contempla una “cavea teatrale” (base rettangolare con gradoni) utilizzata per spettacoli musicali e teatrali, adeguatamente illuminata è anche fornita di fontanina con acqua pubblica (attualmente vandalizzata).
Non si conosce la ipotetica futura sistemazione, o meglio, si intuisce la distruzione dell’attuale orografia per far posto ad un lastricato piatto ed anonimo (vedi foto del sito comunale) con 100 o più posti auto sotterranei.
Ci interroghiamo ed interpelliamo l’Ente Comune e il sig. Prefetto per conoscere: a) in quale strumento urbanistico è contemplata la scelta del parcheggio sotterraneo in questa località fuori attrazione di traffico? b) ammettendo vera, l’informativa concessa ad un’assemblea parrocchiale (in cambio di 50 mila euro per la sistemazione dello spiazzo attiguo alla locale parrocchia e di proprietà dell’Istituto per il sostegno del clero) non risulta sufficientemente ed adeguatamente divulgata e partecipata. c) nell’infausta ipotesi di realizzazione dei posti auto, chi gestirebbe la struttura e quale utenza la usufruirebbe? Quale preliminare studio è stato fatto per appurare la necessaria utilità della struttura? d) dalle esperienze maturate in città, il parcheggio sotterraneo, decentrato, è destinato al sicuro fallimento (vedi parcheggio IV Novembre abbandonato e reso discarica); parcheggio piazza Carlo III non manutenuto ed eternamente vuoto.
Queste perplessità dovevano impedirsi, dubbi e non trasparenza nelle scelte sono la costante del “sistema Carlo Marino”.
L’Agorà della “democrazia greca” non è il luogo preferito dell’attuale occupante il palazzo di città. L’appello alla civitas, nello specifico, non solo è strumentale ma è anche fuori luogo, tenuto conto che Marino distruggerà la “cavea teatrale esistente in Piazza Suppa” per trasformarla in una landa assolata e priva d’identità.
Facciamo appello ai casertani, all’associazionismo non selettivo ma veramente libero e democratico, affinché attivino iniziative utili a scongiurare l’infausta distruzione dell’agorà di piazza Suppa di Tuoro.