Cala la fiducia dei consumatori ma la BCE vede segnali di ripresa

A marzo 2021 l’Istat stima una flessione dell’indice del clima di fiducia dei consumatori mentre la Bce ‘vede’ un recupero dell’economia dall’estate in poi, grazie a un’accelerazione delle vaccinazioni, al maxi-stimolo di bilancio Usa che spinge la crescita globale, al ‘recovery fund’ europeo vicino alla griglia di partenza.

In recupero la fiducia delle imprese che registra un progresso positivo per il quarto mese consecutivo, toccando il massimo dallo scoppio della pandemia.

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E se per la BCE l’effetto Draghi ha positivamente influenzato lo spread sui titoli di Stato italiani registrando un nuovo minimo pluriennale, per l’Unione nazionale consumatori la luna di miele tra il premier e gli italiani sembra finita a guardare il calo di fiducia registrato dall’Istituto di statistica nazionale.

Sta di fatto che anche da Francoforte avvertono chiaramente che le aspettative di crescita sono legate al recovery fund che funzionerà solo se ci sarà un equilibrio adeguato tra investimenti e riforme, oltre un esame attento dei piani nazionali per la ripresa e la resilienza.

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Da parte della BCE c’è anche un invito a non sovrastimare l’impatto economico delle misure di distanziamento sociale, cui in molti Paesi sono state date ‘colpe’ in larga parte riconducibili alla pandemia in sé. L’Italia e la Spagna, scrive infatti l’Eurotower, hanno sì sofferto «cali maggiori» dell’economia nel 2020. Ma in Italia «l’impatto negativo diretto delle misure di contenimento è stato ampiamente paragonabile alla media dell’area euro»: pesa parecchio il colpo maggiore subìto dal Pil italiano in un settore manifatturiero dove l’impatto «è stato largamente dovuto a fattori esterni» e cioè alla contrazione della domanda estera.

Ed è proprio tra  le imprese dell’industria manifatturiera, rileva l’Istat, che migliora il clima di fiducia sulla scorta dei positivi giudizi sugli ordini e sulla produzione.

Il quadro economico complessivo viene tratteggiato dalla Presidente della BCE Christine Lagarde nell’ultima riunione della banca centrale: dopo un primo trimestre 2021 in «ulteriore contrazione», il Pil dell’area euro tornerebbe ad accelerare crescendo al ritmo del 4% fra il 2021 e il 2022.

Nelle previsioni, le misure di sostegno economico adottate dalle politiche di bilancio degli stati membri, unitamente al pacchetto Next Generation EU e alla politica espansiva della BCE incrementeranno il potenziale di crescita. Il resto della ripresa sarà indissolubilmente legato alla campagna di vaccinazione.

Nel presente, è proprio l’andamento altalenante della campagna vaccinazioni e la mancata stabilizzazione del numero di contagi ad alimentare le incertezze espresse dalle famiglie intervistate dall’Istat. Incertezze che penalizzano soprattutto le performance delle aziende dei servizi, del turismo e del commercio che riducono sensibilmente le attese sul giro d’affari del prossimo futuro.

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