La pandemia si è abbattuta sul mercato del lavoro con gli effetti di uno tsunami. Prezzo più alto pagato da donne, giovani e Sud

di Gianluigi Di Ronza

I numeri diffusi dal’Istituto di Statistica nazionale confermano un calo dell’occupazione senza precedenti. I dati riferiti al quarto trimestre 2020 registrano una flessione del numero degli occupati pari a 456mila unità.

Mezzo milione d’italiani  hanno perso il lavoro a causa dell’emergenza pandemica, e tra questi il sacrificio più marcato è stato quello delle donne, dei giovani e del Mezzogiorno.

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Sono state 249mila donne occupate (-2,5%) nel 2020 a rinunciare a un’occupazione: numero che ampliano un divario di genere, segnala l’Istat. Tra i giovani 15-34enni si osserva invece la più forte diminuzione del numero di occupati (-5,1%, pari a -264 mila occupati) e del tasso di occupazione (-1,9 punti), di contro aumenta significativamente il numero di chi un lavoro neppure lo cerca più, con un aumento del tasso di inattività (+2,7 punti).

Da considerare che l’impietoso il quadro tratteggiato dai dati dell’istituto di statistica sono ovviamente influenzati dal blocco dei licenziamenti e dall’ingente ricorso agli ammortizzatori sociali.

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