La Procura di Siracusa sta indagando sulle ragioni della morte del militare Stefano Paternò, in servizio ad Augusta (Sr), di 43 anni, originario di Corleone, ma residente a Misterbianco (Ct). Il 43enne morto ieri mattina per un arresto cardiaco nella sua abitazione. Le autorità ne hanno richiesto l’autopsia. Il giorno precedente il militare si era sottoposto alla prima dose del siero AstraZeneca. Al momento, come fa sapere il Corriere della Sera, sono una decina le persone iscritte nel registro degli indagati per la sua morte.
Ad indagare, su l’intera catena di distribuzione del vaccino a cominciare dalla società AstraZeneca che lo produce per finire al personale sanitario dell’ospedale militare che ha provveduto all’iniezione, è il Procuratore capo Sabrina Gambino.
In seguito all’accaduto e alla segnalazione di altri eventi sospetti, l’Agenzia italiana del farmaco, ha emesso il divieto di utilizzo del lotto ABV2856 su tutto il territorio nazionale e si è riservata la possibilità di assumere eventuali e ulteriori provvedimenti, se dovessero essere ritenuti indispensabili. Il tutto, in coordinamento con l’EMA, agenzia del farmaco europea. Ma è ancora da stabilire, come scrive l’Ansa, il nesso di causalità tra la somministrazione del siero e gli eventi luttuosi.
Intanto a Cosenza è stata sospesa la somministrazione del vaccino anti Covid-19 nel centro vaccinale gestito dall’Esercito. L’antidoto iniettato oggi al personale scolastico riguarda il lotto indicato nella comunicazione dell’Agenzia italiana del farmaco. Secondo le prime informazioni, a 173 persone sarebbe stato somministrato il vaccino appartenente alla partita bloccata, e ora tutti sono stati posti in regime di farmacovigilanza dall’Asp di Cosenza.
Vaccini dello stesso lotto sono stati sequestrati a Napoli, presso la Mostra d’Oltremare dai carabinieri del Nas. I militari si sono presentati ai varchi e dopo essersi fatti riconoscere sono entrati per acquisire le dosi del lotto. Dosi sequestrate anche nella provincia di Modena dove, insieme alla provincia di Ferrara, l’antidoto era stato somministrato ai carabinieri.
Ma c’è anche un secondo caso sospetto: un agente morto a Catania
Anche a Catania, ci sarebbe una morte sospetta legata sempre al vaccino AstraZeneca. La vittima, in questo caso, è un agente della squadra mobile Davide Villa, 50 anni, morto 12 giorni fa sempre dopo l’inoculazione del vaccino. A darne notizia è sempre l’Ansa. Anche in questo caso, il lotto sospetto è lo stesso poi vietato. Su questo episodio, stanno indagando il procuratore Carmelo Zuccaro e i carabinieri del Nas di Catania.
L’Aifa ha fatto sapere che «sta effettuando tutte le verifiche del caso, acquisendo documentazioni cliniche in stretta collaborazione con i Nas e le autorità competenti». Proprio oggi, inoltre, la Danimarca, la Norvegia e l’Islanda hanno deciso – in via precauzionale – lo stop totale del vaccino AstraZeneca.