Cashback, Meloni scrive a Draghi: «Misura da eliminare. Destiniamo le risorse ai ristori»

Il cashback fa ancora discutere. Il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha inviato una lettera al premier Mario Draghi per chiedere la sospensione della misura (che vale circa 5 miliardi) e di destinare le risorse ai ristori nel prossimo decreto del Governo.

«La crisi sanitaria – scrive Meloni – che si protrae ormai da più di un anno ha pesantemente colpito l’intera economia europea e italiana. Quasi tutti i settori produttivi hanno dovuto fare i conti con drastici crolli di fatturato, molte aziende hanno resistito, altre sono state costrette a chiudere e altre ancora rischiano di essere costrette a farlo, con gravi conseguenze sociali e occupazionali, se non verranno adeguatamente sostenute e tutelate».

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«L’ufficio studi della CGIA di Mestre – spiega – ha calcolato che nel 2020 il sistema produttivo italiano ha registrato un calo di fatturato complessivo di circa 423 miliardi di euro, a fronte dei quali il precedente Governo ha stanziato contributi diretti a fondo perduto per le imprese per un totale di appena 11,3 miliardi di euro. Un importo che, se pur elevato, risulta inadeguato a mettere in sicurezza il tessuto produttivo italiano e i settori maggiormente in crisi».

«In questo contesto difficile – sottolinea -, però, lo stesso Governo ha reputato opportuno stanziare poco meno di 5 miliardi di euro nel biennio 2021/2022 per la misura del ‘cashback’, parte del ‘Piano Italia Cashless’. Senza addentrarci sull’inutilità del ‘Piano Italia Cashless’ come strumento di lotta all’evasione fiscale, confermata anche nelle osservazioni sollevate anche dalla Banca Centrale Europea lo scorso 14 dicembre 2020 all’allora Ministro dell’Economia Gualtieri, riteniamo che sia necessario concentrare le risorse disponibili per sostenere i settori produttivi maggiormente colpiti dalla crisi economica, mettendo da parte iniziative che nulla hanno a che fare con il difficile momento che l’Italia sta attraversando».

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Fratelli d’Italia ritiene «assurdo che davanti al perdurare dell’emergenza sanitaria, con imprese e partite IVA che chiudono, con cittadini che hanno perso o rischiano di perdere il loro posto di lavoro, il Governo abbia come priorità la lotta al contante e l’incentivazione dei pagamenti elettronici».

Per questo il partito di Giorgia Meloni «ha presentato al Senato una mozione che impegna il Governo a sospendere la misura del cashback, destinando le somme stanziate per sostenere la ripresa delle categorie commerciali più colpite dalle misure anti Covid, come bar, ristoranti e palestre. La mozione, pubblicata il 26 gennaio 2021 e che le invio in allegato, è stata sottoscritta anche da diversi esponenti di altri partiti politici che oggi fanno parte della maggioranza di Governo».

«Purtroppo – rileva -, non ci è stata concessa la possibilità di discutere questa mozione in Aula prima che si definisca il nuovo decreto ristori, negando così di sottoporre al dibattito parlamentare una proposta di buon senso condivisa anche da altre forze politiche».

«Non ci resta, signor Presidente, che far aver direttamente a lei questa proposta, nella speranza che possa approfondirla e valutarla senza pregiudizi. Chiediamo che, già nel primo provvedimento del suo Governo a sostegno del mondo produttivo, i cinque miliardi stanziati per il cashback siano meglio utilizzati per dare respiro alle migliaia di imprese in difficoltà, sostenere il tessuto produttivo e tutelare i posti di lavoro».

«In altre parole, la nostra proposta è di sospendere il cashback e aggiungere queste risorse, pari a circa 5 miliardi, al prossimo decreto del Governo destinato ai ristori. Ci auguriamo che la sua concretezza prevalga, e che sia così possibile modificare un provvedimento inutile e sbagliato» conclude la leader di FdI.

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