«Apprendiamo dalla stampa che il decreto Ristori 5 cambia nome e diventa dl Sostegno. Mi auguro che il cambio di nome voglia implicare anche un cambio di filosofia». Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Nicola Calandrini, capogruppo in Commissione Bilancio.
«Abbiamo appurato che i vari ‘Ristori’ nel corso di questi mesi non hanno ristorato proprio nulla, perché di fatto sono stati bonus dati sulla base di un codice Ateco che non hanno tenuto conto delle reali perdite delle aziende da un anno all’altro» ha spiegato Calandrini.
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«Purtroppo dalla pandemia – afferma – non sono uscite penalizzate solo le imprese costrette a chiudere per decreto, ma anche quelle dell’indotto o le altre rimaste aperte che hanno pagato ugualmente le restrizioni con cali vertiginosi di clientela e fatturato. Fratelli d’Italia da tempo ha fatto le sue proposte per le aziende, a partire dalla necessità di ridurre o comunque sostenere i costi fissi o ancora di introdurre un anno bianco del fisco».
«Ci auguriamo che il governo Draghi cambi approccio anche nel rapporto con le opposizioni, ascoltando la sola forza di minoranza in Parlamento, e mettendo all’interno del DL Sostegno anche le proposte che arrivano da Fratelli d’Italia», conclude Calandrini.
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