Sputnik V, prime dosi per l’Ue solo a giugno: si attenderà la fine delle vaccinazioni in Russia

Manca però ancora l'ok dell'Agenzia Europea del Farmaco

di Redazione

Chi aspettava l’autorizzazione del vaccino russo da parte dell’Ema per risolvere la carenza di dosi contro il Coronavirus è destinato a rimanere deluso. Kirill Dmitriev, a capo del Fondo russo per gli investimenti diretti responsabile della commercializzazione internazionale dello Sputnik V, ha affermato alla televisione di stato Rossiya 24 che «le grandi consegne all’Ue saranno possibili solo dopo la conclusione delle vaccinazioni di massa in Russia».

Secondo le previsioni emerse fino ad ora quindi le consegne del vaccino per l’Europa non inizieranno prima di maggio o giugno. Consegne che comunque non potranno arrivare prima del via libera dell’Agenzia Europea del Farmaco.

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«Ci auguriamo – ha detto Dmitriev – che la nostra richiesta venga esaminata a breve e che la politica rimanga fuori da questa procedura, e quindi che la domanda venga valutata in modo concreto»

Qualora venisse approvato, lo Sputnik V aiuterebbe a risolvere il problema della carenza di vaccini in Ue. Dopo lo studio pubblicato sulla rivista medica The Lancet, secondo cui il vaccino russo è risultato efficace per oltre il 91% contro il Covid-19, è iniziato il tam tam mediatico per chiedere che l’Ema autorizzi infretta l’impiego.

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«Non dobbiamo avere timori delle origini dei vaccini, quello che per noi è importante è il passaggio all’Ema» aveva dichiarato nei giorni scorsi il ministro della Salute Roberto Speranza che aveva spiegato di aver «sollecitato l’Ue alla valutazione scientifica sul vaccino russo e di altri Paesi».

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