Governo di unità nazionale o Conte Ter? Le ipotesi dopo le dimissioni. Il centrodestra: «Uniti alle consultazioni»

di Mauro Della Corte

Come previsto, questa mattina, il premier Giuseppe Conte si è dimesso prima con un rapido passaggio in Consiglio dei Ministri poi conferendo con il Presidente Mattarella al Quirinale.

«Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa mattina al Palazzo del Quirinale il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, il quale ha rassegnato le dimissioni del governo da lui presieduto. Il Presidente della Repubblica si è riservato di decidere e ha invitato il governo a rimanere in carica per il disbrigo degli affari correnti. Le consultazioni avranno inizio nel pomeriggio di domani, mercoledì 27 gennaio» ha reso noto il segretario generale della Presidenza delle Repubblica, Ugo Zampetti.

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Irriducibile Vito Crimi, capo politico del M5S, si dice «al fianco del Presidente Giuseppe Conte, che ringraziamo per l’enorme contributo che ha dato al Paese e che, ne siamo certi, può ancora dare. Riteniamo che sia l’unica persona che in questa fase storica possa rappresentare la sintesi e il collante di questa maggioranza. Maggioranza che deve essere consolidata e rinforzata e che deve concentrarsi sulle priorità del Paese».

«Quando siamo partiti sapevamo di avere di fronte un percorso difficile, per le distanze politiche tra i soggetti che hanno dato vita a questo governo» ha affermato Dario Franceschini del Pd, nel corso del CdM. Non ci aspettavamo certo di dovere affrontare una pandemia e una delle fasi più difficili della storia della Repubblica. L’abbiamo fatto al meglio delle nostre capacità e crediamo con molti risultati positivi, grazie alla guida del presidente Conte e al sostegno delle nostre forze politiche».

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«Questo cammino – ha concluso il capo delegazione Pd – ci consente oggi di pensare a questa maggioranza anche in prospettiva, come un’area di forze riformiste alleate non solo temporaneamente. Per questo è fondamentale salvare questa prospettiva anche nel percorso della crisi che abbiamo davanti».

Dal canto suo Italia Viva continua a professarsi disponibile al dialogo. «Mattarella ha in mano la regia per dare un governo più solido al Paese con un programma solido. Il governo non aveva più un programma, andava avanti solo con i decreti sull’emergenza» ha detto Ettore Rosato, coordinatore di Italia Viva, a Rai news 24.

Ettore Rosato

«Una volta che si trova una sintesi – continua Rosato – sulle questioni programmatiche, prima di tutto il Recovery Plan e poi le riforme che l’Ue e le parti sociali ci chiedono, noi non mettiamo veti. Noi non abbiamo mai messo veti o preclusioni su nessuno, ma abbiamo evidenziato l’esigenza di grande chiarezza. E sono convinto che la chiarezza sia una esigenza non solo nostra ma anche degli altri partiti».

Adesso cosa succederà? Giuseppe Conte spera di ricevere dal presidente Mattarella un mandato a fondare un nuovo governo con una maggioranza allargata ma al momento senza un ritorno dei renziani sembra alquanto difficile anche se i ‘pontieri’ sono al lavoro per trovare nuovi ‘responsabili’. In alternativa potrebbe crearsi un governo di unità nazionale.

Per la prima ipotesi non sembra ci siano i numeri per raggiungere una maggioranza assoluta al Senato anche se Paola Binetti dell’Udc continua a insistere che non è un problema di nomi. «In questa legislatura abbiamo visto un governo giallo-verde, poi un governo giallo-rosso. Ora non ci resta che il governo giallo-bianco, con una componente di centro forte, orientata alla risoluzione dei problemi reali della gente» ha detto la Binetti.

«Io spero che la crisi finisca con un governo frutto di una maggioranza allargata con culture di governo, non solo volenterosi, con storie politica e tradizioni, competenza e esperienza e che questo impreziosisca il nuovo governo, qualunque esso sia».

Sul nome dell’ormai ex presidente del Consiglio Binetti spiega che «non c’è alcun veto, noi poniamo l’esigenza di un governo attento ai problemi della vita. Ma parliamo di una prerogativa del capo dello Stato. E’ probabile che Mattarella dia a Conte un mandato esplorativo, ma dipende da Mattarella». La senatrice Udc si dice favorevole anche a una maggioranza Ursula (formata dalle coalizioni che hanno eletto Ursula von der Leyen a Presidente della Commissione europea, ndr.)

Il centrodestra chiede di partecipare alle Consultazioni con una delegazione unitaria

Silvio Berluscon, Giorgia Meloni e Matteo Salvini«Il centrodestra unito in tutte le sue componenti (Lega, Fi, FdI con rappresentanti di Udc, Cambiamo! – Idea e Noi con l’Italia) ha chiesto al Presidente della Repubblica di partecipare alle Consultazioni con una delegazione unitaria» si legge in una nota dell’opposizione.

«Nel corso del vertice – spiegano -, il centrodestra ha ribadito la necessità che l’Italia abbia in tempi rapidi un governo con una base parlamentare solida, una forte legittimazione e non, invece, un esecutivo con una maggioranza raccogliticcia. La coalizione è pronta a sostenere in Parlamento tutti i provvedimenti a favore degli italiani, a partire dai ristori e dalla proroga del blocco delle cartelle esattoriali. Ferme restando le posizioni già espresse al Presidente della Repubblica nel corso dell’ultimo incontro, il centrodestra si affida alla sua saggezza».

«Vogliamo dimostrare che c’è un’alternativa che, nel caso in cui si restituisse finalmente la parola agli italiani, sarebbe in grado di dare all’Italia un Governo solido» ha affermato Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia. «Continuiamo a ritenere che questa sia una pantomima indegna di una nazione civile soprattutto nel momento che stiamo attraversando» ha chiosato.

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