A poco più di 48 ore dalla nomina a Capitale italiana della Cultura 2022, non si è ancora spento l’eco della soddisfazione per la designazione di Procida. Un grandissimo traguardo che può rappresentare anche un volano di sviluppo non solo per l’isola ma anche per la provincia napoletana.
Per Luigi Muro, quasi 10 anni sindaco del comune isolano, ex assessore provinciale, ex consigliere regionale ed ex deputato, nonché sfidante dell’attuale primo cittadino Dino Ambrosino alle ultime elezioni (battuto per una manciata di voti) si tratta di «una grandissima soddisfazione e anche una grande opportunità».
La nomina di Procida a Capitale italiana della Cultura 2022 «è la risultante di un percorso che da più di 15 anni ha intrapreso l’isola. Quello di rappresentare come la terza via del Golfo di Napoli. Un’isola che è connotata per le sue caratteristiche culturali e ambientali, non dimentichiamo il premio Elsa Morante nato nell’86 e poi sviluppato successivamente, il comprensorio di Terra Murata, la Corricella che è diventata un’icona dell’Italia e del mondo».
«Dovunque andiamo – spiega – vediamo fotografie della Corricella con scritto Italia, e poi bisogna ricordare alcune cose come la processione del venerdì santo. Una consolidata presenza che ha visto uno sbocco importante».
Che cosa può rappresentare questa opportunità per Procida?
«Già da molti anni ha provato a riconvertire il suo turismo che è diventato, insieme al mare che resta una risorsa importante, una fonte rilevante delle attività produttive procidane. Sono stati riconvertiti tanti immobili, ci sono tanti piccoli alberghi – la cosiddetta ospitalità diffusa – e credo che questo traguardo sia il consolidamento e la consacrazione della nostra isola non solo in Campania e nel Sud ma anche a livello internazionale».
E per la regione, cosa può rappresentare?
«Per la Campania rappresenta un fiore all’occhiello poi bisognerà vedere la Regione, al di là di quello che ha fatto fino ad oggi cioè un appoggio istituzionale, che tipo di ragionamento strategico vorrà fare. Ovviamente è un argomento che attiene anche a una politica regionale ma non si lascerà scappare questa occasione importante».
Cosa si può mettere in campo per farsi trovare pronti all’appuntamento?
«Un anno di tempo passa subito. Procida non potrà fare tantissimi stravolgimenti e per questo insisto nel dire che sarà una consacrazione di un qualcosa che già esiste. Dopodiché dovrà sicuramente migliorare tante cose, dall’aspetto delle facciate dei fabbricati, dal traffico che spesso purtroppo è caotico, la raccolta dei rifiuti. Insomma potrà limare le cosiddette fragilità che insistono in una realtà che, non bisogna dimenticare, è l’isola con la densità abitativa più alta d’Europa».
Una spinta e un aiuto potrebbe arrivare anche dalla città Metropolitana
«La città Metropolitana, a quanto io sappia, ha già dato un appoggio sicuramente mediatico ma l’anno prossimo si andrà a votare e siamo certi che ci sarà una continuità. Ad amministrare non ci sarà de Magistris e dovremo vedere un po’ che succede».
Tutti i comuni nelle vicinanze si sono attivati per sponsorizzare l’isola
«Perché sarà una grande risorsa da Napoli a tutti i comuni intorno perché certamente aldilà delle persone che verranno a Procida ci saranno persone che sceglieranno di andare a Ischia, Pozzuoli o a Napoli per qualche giorno e poi verranno sull’isola. Quindi sicuramente il comprensorio flegreo e partenopeo ne trarrà benefici».
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