Per voltare pagina dopo 44 anni di governo delle sinistre, il centrodestra deve innanzitutto preservare il valore dell’unità. Poi i partiti che compongono la coalizione devono dimostrare la capacità di allargare il raggio d’azione, aprendosi concretamente ai contributi di idee provenienti dalla quella società civile che intende impegnarsi e non stare più col cappello in mano.
Come Lega siamo ben consapevoli del compito che ci attende. Ci stiamo preparando alla sfida delle prossime comunali creando una squadra di donne ed uomini legati al territorio, ma anche di professionisti desiderosi di fornire un contributo. La Lega, quindi, mette a disposizione della città i contenuti.
Nelle amministrazioni a trazione Lega abbiamo dimostrato di saper governare, partiamo quindi da un know-how di base fondamentale dopo decenni di immobilismo o incompetenza. Matteo Salvini tiene moltissimo al destino di Napoli e alla Campania. La Lega e il centrodestra sono quindi l’alternativa autentica al disastro delle sinistre che hanno ridotto la qualità della vita ai minimi termini dal 1976, quando Napoli era davvero la Capitale del Mezzogiorno e uno dei principali motori dell’economia del Paese.
A noi guarda, come detto, la società civile che vuole impegnarsi e non si arrende a dover chiedere favori a politici usurati o nuovi, tutti accomunati dall’essere poltronisti. Valenzi concretizzò le Vele, oggi le hanno buttate a terra. Il ciclo si è chiuso per la sinistra: ha fatto tutto da sola e i risultati per i cittadini si vedono. Per svoltare occorre una visione strategica. A partire dall’economia legata alla risorsa mare.
Riappropriamoci della linea di costa da Bagnoli a San Giovanni a Teduccio, sul modello Nizza. Creiamo le condizioni perché i napoletani possano godere del mare, diamo vita a spazi al servizio di una filiera integrata dell’accoglienza. Non solo. De Magistris è stato a stento il sindaco di piazza Municipio senza essersi mai affacciato alle nostre periferie.
Noi invece immaginiamo Napoli come motore di un processo che coinvolga gli altri 91 Comuni che compongono l’Area metropolitana, un polmone che raccoglie 3 milioni e mezzo di persone e che deve essere messo in condizione di produrre ricchezza e benessere.
Insomma, basta con l’immobilismo e l’ambientalismo ipocrita dei radical chic, vogliamo il vero progresso. E sostenere la nostra economia che non si può reggere solo sull’inventiva e la capacità di improvvisazione per cui noi napoletani siamo famosi nel mondo. Napoli non è solo una splendida cartolina da ammirare, ma una realtà concreta che nel terzo millennio non può più vivere di prebende e ammuina.
Severino Nappi
*Consigliere regionale
e Coordinatore Lega Napoli
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