«L’emendamento alla Legge europea per eliminare il divieto di utilizzo degli animali nella ricerca di base per la sperimentazione delle sostanze d’abuso e per gli xenotrapianti è sottoscritto da tutte le forze di maggioranza e nasce dalla necessità di adeguare la normativa italiana sulla ricerca di base alla Direttiva europea 2010/63». Lo afferma la deputata di Liberi e Uguali Rina Valeria De Lorenzo sull’emendamento a sua firma presentato alla Legga europea.
«Ho trovato fuori luogo, oltre che immotivato, l’attacco della senatrice De Pretis verso la mia persona. Ricordo che nel presentare tale emendamento ho legittimamente esercitato le prerogative del mio ruolo di parlamentare della Repubblica – aggiunge – Al di là delle ideologie mi chiedo se chi si scandalizza dinanzi al mio emendamento abbia letto il documento della Crui, Conferenza dei rettori delle Università italiane e il documento del Ministero della Salute sul tema della sperimentazione per le ricerche sulle sostanze d’abuso e xenotrapianti, che definiscono utopistica la possibilità di sostituire in toto il modello animale con modelli alternativi non validati dalla comunità scientifica».
«Ricordo inoltre – afferma – che l’Unione europea ha aperto una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia, attraverso l’invio di una lettera di messa in mora e, successivamente, di un parere motivato, che in mancanza di adeguamento della normativa italiana alla Direttiva europea determineranno il deferimento del nostro Paese alla Corte di giustizia europea e il pagamento di sanzioni pecuniarie a carico dell’Italia».
«Oggi più che mai – sottolinea De Lorenzo – a fronte dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19, bisogna risolvere il paradosso che ci vede a parole evidenziare l’importanza della ricerca, ma nei fatti impedirla costringendo i nostri ricercatori ad abbandonare le università e i centri di ricerca pubblica per lavorare all’estero».
«Ho aderito da indipendente circa un mese fa a Liberi e Uguali e sono convinta che non esista supremazia parlamentare che trae forza dall’anzianità di militanza o appartenenza. Sono pronta a confrontarmi sul tema con argomentazioni valide, senza ideologie, ma sia chiaro – conclude la deputata – trovo inaccettabile il nonnismo da caserma della peggiore specie», conclude De Lorenzo.
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