Nella serata di ieri il Consiglio dei Ministri ha preso la sua decisione e ha nominato Eugenio Gaudio commissario della Sanità per la Calabria. A comunicarlo ufficialmente una nota del governo.
«Il Consiglio dei Ministri – si legge in una nota di Palazzo Chigi -, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Roberto Gualtieri, di concerto con il Ministro della salute Roberto Speranza, ai sensi dell’articolo 4, comma 2, del decreto-legge 1° ottobre 2007, n. 159, ha deliberato la nomina del prof. Eugenio Gaudio a Commissario ad acta per l’attuazione del vigente Piano di rientro dai disavanzi del servizio sanitario della Regione Calabria. Il Consiglio dei Ministri ha ringraziato il dott. Giuseppe Zuccatelli, esprimendo apprezzamento per il senso istituzionale dimostrato».
Eugenio Gaudio, rettore uscente dell’università La Sapienza, medico originario di Cosenza subentrerà a Giuseppe Zuccatelli, rimasto in carica solo 9 giorni e al generale Saverio Cotticelli.
A quanto si apprende il governo però starebbe pensando di ritagliare un ruolo anche a Gino Strada con una delega speciale. Strada, però, in una lettera aperta ha tenuto a precisare che non ci sarà alcun tandem con Gaudio perché «questo tandem semplicemente non esiste». Strada ha invece ribadito di avere dato al Premier la disponibilità a dare una mano in Calabria, «ma dobbiamo ancora definire per che cosa e in quali termini».
Tra Strada e il premier Conte, hanno spiegato fonti di Governo, c’è stato un lungo colloquio nel corso del quale sarebbe stato concordato un impegno di Strada sull’emergenza Covid in Calabria. Quale sia questo incarico lo si dovrebbe formalizzare, secondo le stesse fonti, dopo un incontro tra Strada e il neo commissario.
Nel frattempo però la nomina di Gaudio sta già producendo qualche imbarazzo al ministro Roberto Speranza. Secondo quanto riportato da alcune testate giornalistiche Eugenio Gaudio è indagato dalla Procura di Catania nell’ambito dell’inchiesta sui concorsi truccati all’università. Come scrive il quotidiano ‘Domani’ Gaudio aveva ricevuto l’avviso di conclusione indagine e subito dopo era stato interrogato. L’inchiesta nella quale è coinvolto Gaudio è stata avviata nel 2019 dal Procuratore di Catania Carmelo Zuccaro e dalla pm Raffaella Vinciguerra. Sono 66 le persone coinvolte tra cui molti esponenti del mondo universitario etneo.
«In questa indagine Gaudio è indagato per alcune telefonate nelle quali parlavano di lui, il reato è il concorso in turbativa», scrive il Domani. Sembra che per la sua posizione «è arrivato l’avviso delle conclusioni delle indagini», «Gaudio si è fatto interrogare e, spiegano fonti autorevoli, la sua difesa ha fatto riflettere gli inquirenti che al momento propendono per una richiesta di archiviazione nei suoi confronti», scrive il quotidiano. «Tuttavia ancora non è stata fatta e deve comunque passare al vaglio di un giudice, che dovrà condividere o meno l’eventuale richiesta di archiviazione della procura di Catania».
Gaudio quindi non dovrebbe affrontare un processo ma ancora una volta il governo Conte e il ministro Speranza dimostrano di compiere passi avventati con decisioni fondamentali affrontate con una grande approssimazione.
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