Il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina ritorna a polemizzare sulla chiusura della didattica in presenza nelle scuole disposta da alcune regioni. Torna a ribadire la sua idea: chiudere la scuola è sbagliato e non ce ne sono i presupposti.
«Sono dati buoni anche rispetto agli altri paesi europei», ha aggiunto nel corso di un’intervista concessa a Radio Anch’io. «Bisogna considerare anche i rischi derivanti dalla chiusura delle scuole, io sono convintissima che noi rischiamo un disastro dal punto di vista psicologico, dello sviluppo formativo, sociologico, educativo di un bambino».
«In questo momento – spiega – gran parte della comunità scientifica ha più volte affermato che i rischi nella scuola sono veramente minimi e sono molto calcolati, grazie al lavoro che è stato fatto dalla nostra comunità scolastica». «A scuola ci sono regole molto rigide stare a scuola significa sicuramente stare in un luogo molto protetto dove le regole vengono rispettate, fuori dalla scuola non so quanto questo accada» sottolinea.
«Come ministero dell’Istruzione – ha detto ancora Azzolina – noi da metà agosto abbiamo chiesto test rapidi, adesso so che il commissario Arcuri ne ha comprati 13 milioni. E’ importante fare test rapidi nelle scuole, velocizzare le procedure perché questo significa evitare di mandare in quarantena intere classi. La scuola è un formidabile strumento di tracciamento».
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