Carceri, servono almeno 6mila agenti. Ma in attesa ci sono ancora i candidati del concorso 2019: «Stanchi di aspettare»

di Domenico Ferlita

«Abbiamo chiesto al ministro Bonafede di garantire nella prossima Legge di Stabilità le risorse necessarie per affrontare le questioni che da troppo tempo impediscono ai poliziotti penitenziari di lavorare in condizioni dignitose», è quanto affermato dal sindacato della Fp Cgil che continua a chiedere interventi strutturali per garantire maggiore sicurezza negli istituti penitenziari italiani. Ancora oggi, infatti, non è stata ancora data una risposta esaustiva da parte dell’esecutivo mentre le carceri sono al collasso.

Stando al parere della Fp Cgil, negli istituti penitenziari si registra la presenza di 37.247 agenti in servizio, (di cui circa 1.500 andranno in pensione entro fine anno), a fronte delle 41.595 previste dalla pianta organica. «Appare ormai abbastanza chiaro che il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede debba assumersi le sue responsabilità e procedere all’assunzione straordinaria di circa 6.000 poliziotti, trovando anche le risorse finanziarie per dare avvio alla procedura assunzionale» afferma il sindacato.

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L’attuale situazione sanitaria in Italia non consente di espletare un nuovo concorso per via delle norme anti contagio da Coronavirus e solo pochi giorni fa è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il nuovo bando per l’arruolamento di 976 allievi agenti di Polizia Penitenziaria riservato ai volontari in ferma prefissata; una procedura che con molta probabilità verrà espletata nel 2021.

Come sollecitato più volte resta una priorità procedere alle assunzioni mediante lo scorrimento della graduatoria di entrambe le aliquote (civili e militari) dell’ultimo concorso pubblicato nel 2019 che prevede l’arruolamento di 754 allievi agenti. Un bando che non conosce ancora la parole fine e che vede “intrappolati” in graduatoria molti ragazzi.

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Nonostante abbiano conseguito dei punteggi alti alle prove scritte, infatti, non hanno ancora avuto la possibilità di passare alla seconda fase del concorso. Per questo motivo, ormai da tanto tempo viene sollecitato, anche con l’ausilio delle sigle sindacali lo scorrimento della graduatoria degli idonei ai quiz e la velocizzazione delle procedure di assunzioni.

«Attendiamo ancora notizie sulle 650 assunzioni per agenti di Polizia Penitenziaria introdotte nel Decreto Rilancio di luglio e chiediamo le assunzioni straordinarie per entrambe le aliquote, considerata l’attuale situazione di emergenza sanitaria in Italia che impedisce l’espletamento di nuovi concorsi. Chiediamo da tempo un piano straordinario di assunzioni che possa dare una boccata d’ossigeno agli agenti che ogni giorno operano all’interno degli istituti penitenziari, spesso teatri di aggressioni e rivolte. Noi candidati del concorso del 2019 e il Corpo di Polizia Penitenziaria siamo stanchi di aspettare», affermano i ragazzi.

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