Gli involtini di carne, che venivano inviati ad alcuni detenuti, erano farciti con bustine di hashish invece che con formaggio e prosciutto. E’ quanto hanno scoperto i carabinieri del comando antifalsificazione monetaria di Roma (coordinato dal colonnello Renato Chicoli) che hanno fatto luce su un giro di droga all’interno del carcere napoletano di Poggioreale ed hanno eseguito nove misure cautelari tra le province di Napoli e Caserta. Tre persone sono finte agli arresti in carcere, quattro ai domiciliari e due sono stati raggiunti dall’obbligo della presentazione alla polizia giudiziaria.
L’hashish arrivava attraverso pacchi postali inviati dai familiari dei detenuti che ricevevano gli ordinativi grazie a un telefono che due detenuti nascondevano in cella. A coordinare le indagini è stata la Procura di Napoli Nord, diretta del procuratore Francesco Greco.
La polizia penitenziaria, in sinergia con i carabinieri, effettuavano controlli mirati nei pacchi, scoprendo così la presenza della sostanza stupefacente tra i generi alimentari. I pacchi venivano ordinati, in particolare, da due detenuti che li facevano recapitare ad altri ‘due colleghi’ i quali poi si occupavano della distribuzione. Il flusso di spedizioni si è intensificato durante il lockdown, dopo la sospensione dei colloqui per motivi sanitari finalizzati ad arginare la diffusione del covid.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE:
- Campania. Caldoro, Grimaldi e Patriarca: «Solidarietà a Comune Tufino. Fotografia di approssimazione»
- Coronavirus, 2.677 casi e 28 morti in Italia. La Campania comunica 395 positivi
- Covid-19, alla Camera manca il numero legale: voto rinviato. Il Centrodestra: «Maggioranza in frantumi»
- Dl Sicurezza, Meloni: «Governo restringe libertà italiani ma dà piena libertà a Ong e speculatori»
- Covid-19, Speranza chiede altri sacrifici: «Nel nuovo dpcm mascherine all’aperto h24. Emergenza non è finita»