Ora il decreto. Oggi il Consiglio dei ministri per varare le misure anticrisi Coronavirus

E’ previsto per oggi il Consiglio dei ministri che dovrà varare il decreto con le misure economiche per contrastare gli effetti dell’epidemia di Coronavirus (Covid-19) sul tessuto sociale e produttivo italiano. Dopo due giorni di attesa, quindi, il provvedimento messo in piedi dal governo con l’aiuto delle opposizioni e delle parti sociali dovrebbe vedere la luce. Nella mattinata di ieri il premier Giuseppe Conte ha chiuso l’accordo con i sindacati sul tema della sicurezza sul lavoro dei dipendenti, in serata invece c’è stata la videoconferenza con gli esponenti del centrodestra Alberto Bagnai per la Lega, Giovanbattista Fazzolari per Fratelli d’Italia e Renato Brunetta per Forza Italia.

Un primo decreto di 15 miliardi. Nelle prossime settimane un altro provvedimento per 10 miliardi

Quello di oggi dovrebbe essere il primo decreto, per circa 15 miliardi di euro, dei complessivi 25 miliardi che il Parlamento ha concesso votando mercoledì scorso lo scostamento dal pareggio di bilancio. Per i restanti 10 miliardi si dovrà attendere un secondo decreto che arriverà nelle prossime settimane con una serie di misure per la ripartenza economica, dallo sblocco dei cantieri ai ristori per le aziende più colpite dalla crisi.

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Ipotesi accorpamento decreti per evitare il blocco del Parlamento

Un’ipotesi che era circolata qualche giorno fa era stata quella di accorpare in questo decreto anche gli altri che il governo aveva già varato: quello sulla sospensione dei termini e quello sulle restrizioni della attività dei tribunali. Si tratta di decreti già varati e che dovranno essere esaminati dal Parlamento, ma è proprio questo il punto: quando saranno in grado Camera e Senato di esaminarli visti che le attività sono state ridotte del tutto?

La prossima seduta è prevista per il 25 marzo (con all’ordine del giorno l’audizione del premier Conte in vista del Consiglio europeo) ma gli ultimi casi di positività al Coronavirus che hanno riguardato un buon numero di deputati e anche un senatore, i viceministro Sileri e Ascani, rendono alquanto improbabile in tempi rapidi di tornare alla normale attività parlamentare. Al punto che da giorni si discute addirittura di un possibile televoto o voto a distanza per i parlamentari. Ipotesi però subito esclusa dal presidente della Camera Roberto Fico, il che comunque conferma che il ritorno alla normalità per Montecitorio e Palazzo Madama è ancora ben lontano. Ecco perché l’ipotesi dell’accorpamento viene caldeggiata da molti ma che è ancora tutta da verificare.

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I quattro capitoli del dl: Sanità, lavoro, sostegno a famiglie e imprese, rinvio delle scadenze fiscali e tributarie

Tornando al decreto questo sarà diviso in quattro capitoli: sanità; lavoro; sostegno alla liquidità di famiglie e imprese; rinvio delle scadenze fiscali e burocratiche. Proprio queste rappresentano la priorità visto che il 16 marzo, cioè domani, ci sono i primi appuntamenti fiscali, mentre l’Inps ha già annunciato la proroga dei termini per il versamento dei contributi previdenziali. Quindi bisogna fare presto.

Stop ai mutui sulla prima casa, congedo parentale, voucher babysitter e 4 miliardi per la Cig
Per quanto riguarda le misure stop ai mutui sulla prima casa per un periodo massimo di 18 mesi e anche possibili aiuti per chi non riesce a sostenere il peso dell’affitto. Invece 4 sono i miliardi che alla fine dovrebbero essere destinati per la cassa integrazione in deroga con un massimo di 9 mesi ed a favore anche delle imprese con meno di 5 dipendenti. Possibile anche un’indennità mensile di 500 euro per un massimo di tre mesi per i lavoratori autonomi. Molto attese, poi, le norme sul congedo speciale per i genitori di figli fino a 14 anni per un periodo di 10 giorni, aumentato a 15 giorni se usati in parti uguali da entrambi i genitori. E via libera anche per il voucher babysitter fino a 600 euro con possibilità di arrivare a 1000 per il personale sanitario e per un bonus di 500 a favore dei caregiver familiari.
Arrivano fondi per la Polizia, l’Università e il potenziamento dei servizi sanitari militari

Importanti anche gli stanziamenti per quei settori in crisi o che più di tutti stanno sopportando il peso dell’emergenza sanitaria da Coronavirus. E così per la crisi degli spettacoli dal vivo e cinema sarà creato un fondo di 100 milioni di euro; 58 milioni saranno dati alle Forze di Polizia per il pagamento delle prestazioni di lavoro straordinario nel 2020; 12 milioni per il personale dell’amministrazione civile dell’interno; 34,6 milioni di euro per il potenziamento dei servizi sanitari militari e per l’acquisto di dispositivi medici e presidi sanitari mirati alla gestione dei casi urgenti e di biocontenimento del Coronavirus; 43 milioni di euro per la pulizia straordinaria degli ambienti scolastici; un fondo di 80 milioni di euro per l’Università; 55 milioni per il settore agriturismo.

Queste le principali misure che stando alle anticipazioni dovrebbero entrare nel decreto, ma non si escludono sorprese dell’ultimo minuto. Comunque ancora poche ore e poi il velo sul primo provvedimento economico anticrisi Coronavirus sarà tolto.

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