«Non solo il governo, nella persona dei ministri Gualtieri e Bonafede, ma anche la Commissione d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario devono fare luce sui rapporti tra Consiglio Superiore della Magistratura e Banca Popolare di Bari che hanno portato recentemente a scoprire che il Csm nell’agosto del 2015 ha affidato alla Banca, salvata dal fallimento lo scorso dicembre, il proprio servizio di tesoreria». A chiederlo è il senatore di Fratelli d’Italia, Andrea de Bertoldi, capogruppo di FdI nella Commissione d’inchiesta sul sistema bancario, che ha inviato sia un’interrogazione ai ministri dell’Economia e della Giustizia e sia una lettera alla presidente della Commissione Banche, Carla Ruocco.
«Su questo affidamento – spiega il senatore di FdI – ritengo che ci siano troppe ombre, a cominciare dal fatto che il Csm non è mai stato assoggettato alla tesoreria unica e si è sempre avvalso per tale necessità, di un istituto di credito privato. Senza contare che il Csm ha deliberato in piena estate, a Ferragosto, in tempi rapidissimi e attraverso un avviso di gara pubblicato sulla G.U. nel quale si concedevano solo otto giorni, a partire proprio dal 14 agosto, per gli istituti di credito intenzionati a parteciparvi e che, inoltre, avrebbero dovuto gestire un patrimonio notevole di oltre cento milioni di euro».
«Ma quello che lascia sconcerti, continua il senatore de Bertoldi, sono due aspetti: i requisiti previsti dal bando anziché essere basati sulla solidità bancaria, come del resto impongono i regolamenti comunitari, erano invece legati soltanto all’offerta più economicamente vantaggiosa; e un convegno organizzato a Pescara, sponsorizzato proprio dall’istituto di credito pugliese, e organizzato dall’Associazione Nazionale dei Magistrati, più specificatamente l’area nota con il nome Area Democratica, riconducibile alla corrente di sinistra dell’Anm».
«Inoltre, emergerebbero anche gravi carenze sul piano dell’attività di vigilanza e degli organismi di controllo, in merito ai profili esercitati dalla Banca d’Italia, visto che non è mai intervenuta nonostante gli accertamenti e le segnalazioni avvenute nel corso degli anni».
«Per questa ragione ritengo doveroso che i ministri Gualtieri e Bonafede chiariscano i contorni di questa vicenda, ma soprattutto che la Commissione d’inchiesta Banche oltre ad acquisire gli atti della Banca Popolare di Bari, in relazione all’attività di sponsorizzazione effettuata con l’ANM o con altri soggetti istituzionali, preveda un’audizione dei rappresentanti dell’istituto di credito barese e della Banca d’Italia, in relazione alle varie criticità che emergerebbero da questa vicenda», conclude il senatore de Bertoldi.
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