I parenti si sono fatti vivi solo ieri
Si sono fatti vivi ieri i parenti dei due coniugi britannici rimasti vittima del disastro della funivia del Faito: nessuno aveva reclamato i corpi di Elaine Margaret e Derek Winn, di 58 e 65 anni, due dei quattro turisti che si trovavano a bordo della cabina precipitata lo scorso 17 aprile. I corpi sono infatti ancora nell’obitorio del cimitero di Castellammare di Stabia.
Nel grave incidente sono morti anche la 25enne israelo-palestinese Janan Suliman e il dipendente dell’Eav (l’ente che gestisce l’impianto) Carmine Parlato, i cui funerali si celebreranno oggi pomeriggio nella cattedrale di Castellammare di Stabia. I comuni di Vico Equense (dove Parlato era nato, 59 anni fa) e di Castellammare (dove il dipendente abitava) hanno indetto il lutto cittadino. A bordo c’era anche il fratello della 25enne, Thabet Suliman, 23 anni, l’unico sopravvissuto, testimone della tragedia, attualmente ricoverato nell’ospedale del Mare di Napoli.
Giovedì, in occasione del conferimento dell’incarico al medico legale designato per le autopsie dalla Procura di Torre Annunziata, erano presenti gli avvocati dei quattro indagati e delle famiglie delle vittime ad eccezione del legale che avrebbe dovuto tutelare i parenti delle due vittime britanniche. Le salme dei Winn sono state le ultime ad essere state sottoposte agli accertamenti irripetibili ordinati dagli inquirenti ed eseguiti giovedì nell’obitorio del cimitero di Castellammare di Stabia dal medico legale Nicola Maria Giorgio.