Scalpore per Israele: governo fa cancellare le condoglianze
La scomparsa di Papa Francesco ha scosso il mondo intero, generando un’ondata di cordoglio e riflessione che va ben oltre i confini della Chiesa cattolica. Leader religiosi, politici e rappresentanti istituzionali si sono uniti in un omaggio corale a un pontefice che ha segnato il nostro tempo con il suo messaggio di pace, fratellanza e dignità per tutti.
A ricordare la figura del Papa, il ministro degli Esteri e segretario di Forza Italia Antonio Tajani, che in un’intervista ad Avvenire ha sottolineato l’errore di attribuirgli un’etichetta politica: «Il Papa è di tutti. Non è di destra, di centro o di sinistra. È il capo dei cristiani, e la sua voce ha sempre parlato per i poveri, per i migranti, per la dignità umana». Tajani ha anche promesso un rinnovato impegno su temi cari a Francesco, come la pace e l’accoglienza.
Un messaggio condiviso dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che parteciperà oggi pomeriggio alla commemorazione ufficiale alla Camera. In un toccante messaggio di cordoglio, Meloni ha ricordato il Papa come «un grande uomo e un grande pastore» e ha sottolineato come i suoi insegnamenti rappresentino «una strada per costruire una società più giusta e più equa».
Sul fronte internazionale, non sono mancate le polemiche: ha destato scalpore la decisione del governo israeliano di far cancellare le condoglianze per la morte del Pontefice pubblicate dalle proprie ambasciate nel mondo. Il presidente del Senato Ignazio La Russa ha espresso stupore per l’episodio, ribadendo la vicinanza e il cordoglio della comunità ebraica italiana. «Spero non ci sia nessun caso diplomatico», ha dichiarato. Più netto mons. Vincenzo Paglia, che ha parlato di «pura follia» e di un gesto «inimmaginabile» da parte del governo Netanyahu: «Francesco voleva che tutti vivessero in pace. Non si può cancellare il suo messaggio».
Intanto, Roma si prepara ad accogliere centinaia di migliaia di fedeli per i funerali solenni. Sono attesi oltre 200 mila partecipanti e almeno 170 capi di Stato e di governo. Tra le presenze già confermate: Donald Trump (Usa), Emmanuel Macron (Francia), Keir Starmer (Regno Unito), Olaf Scholz (Germania), Irene Montero (Spagna), Luis Montenegro (Portogallo), e rappresentanti di Taiwan. Presenti anche le massime cariche delle istituzioni europee e delle Nazioni Unite.
La città è blindata
La città è blindata: potenziato il trasporto pubblico e i controlli di sicurezza, con migliaia di agenti in campo e centinaia di volontari della Protezione civile mobilitati. L’accesso all’area di San Pietro è stato rigidamente regolato, per garantire l’ordine in un momento di straordinaria partecipazione.
Il mondo guarda a Roma, mentre una folla silenziosa e rispettosa si stringe attorno alla memoria di un Papa che, senza mai farsi ideologo, ha saputo parlare al cuore di credenti e non credenti, restituendo alla Chiesa la forza rivoluzionaria del Vangelo