L’Italia sale a 14 ed è tra le più rappresentate
Tre beni documentali italiani sono stati iscritti nel Registro Internazionale della Memoria del Mondo: gli Archivi Luigi Sturzo (1890–1959), le Architetture e scavi archeologici nell’Archivio di Stato di Napoli (1712–1955), e il manoscritto Vita Sanctorum Marini et Leonis, presentato con Croazia e San Marino e conservato presso la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino. Lo ha deciso la 221ª sessione del Consiglio Esecutivo dell’UNESCO riunita ieri a Parigi.
«Abbiamo candidato questi patrimoni per la loro straordinaria capacità di raccontare l’evoluzione storica, artistica e spirituale dell’Europa – ha dichiarato il Sottosegretario alla Cultura con delega all’UNESCO, Gianmarco Mazzi – dall’impegno civile e internazionale di Luigi Sturzo, alla forza simbolica delle scoperte archeologiche del Regno di Napoli, fino a una fonte agiografica che unisce tre Paesi nel segno della solidarietà. Abbiamo il dovere di far emergere l’enorme valore della nostra memoria scritta. È lì che si leggono le radici profonde della nostra identità e del nostro futuro».
Le candidature, coordinate dall’Ufficio UNESCO del Ministero della Cultura e dalla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, valorizzano tre testimonianze documentali di rilevanza storica e culturale universale. Con queste nuove iscrizioni, l’Italia sale a 14 patrimoni nel Registro «Memoria del Mondo» ed è tra le Nazioni più rappresentate dell’edizione.