Teresa De Sio: dalla tradizione partenopea all’innovazione

Una delle voci più autentiche e significative della musica italiana

Tornare alle proprie origini, non solo intese come terra madre, ma anche come insieme di comodità da essa offerte, può essere definito uno stato d’animo. A farcelo vivere come tale è la cantautrice e musicista Teresa De Sio, attraverso il brano «Voglia ‘e turnà», una riflessione sul ritorno fisico, emotivo e mentale verso qualcosa che rappresenta il comfort, la pace o l’amore perduto.

Il testo poetico e il ritmo incalzante descrivono la lotta interiore del protagonista, che sente il bisogno di tornare a un’origine, a una casa o a una condizione di serenità, anche se ciò può significare dover fare i conti con le difficoltà del passato.

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Voglia ‘e turnà

Voglia ‘e turnà
E voglia ‘e verè
Comme ‘o tiempo po’ arrubbà
Tutte e culure int’a via.

E giro p’a città
E vago a cercà
Uocchie comme aulive nere
Che guardano senza parlà.

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Terra che nun vò durmì
E nun vò cagnare,
terra addò abbruciano ‘e parole,
viento che nun e po’ stutà.

Voglia ‘e turnà
Dint’e vicoli e sta città,
guarda e ride e te vò tuccà,
nun se ferma mai,
voglia ‘e verè
notte e juorno te fa cantà,
chest’è Napule do cafè,
nun te può sbaglià.

E che sarà
Che nun vò fernì,
comme a na malincunia
a voce me fa tremmà.

Forte se fa sentì
E doce accussì
Pe chi vene e vò truvà
Na scusa pecchè vò restà,
e mo chi o ssape cumm’è
ma io nun me scordo mai
sole che abbrucia ‘o malamente,
acqua che scende pè lavà.

Voglia ‘e turnà
Dint’e vicoli e sta città,
guarda e ride e te vò tuccà
nun se ferma mai,
voglia ‘e verè
notte e juorno te fa cantà
chest’è Napule do cafè
nun te può sbaglià

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Tracce di Teresa De Sio

Teresa De Sio, napoletana, è considerata una delle voci più autentiche e significative della musica popolare italiana e partenopea. La sua carriera si è sviluppata in un percorso che ha unito la tradizione con sonorità moderne e sperimentali. Primogenita di Elvira e Alfonso De Sio, avvocato e scrittore, trascorrerà l’infanzia a Cava de’ Tirreni con la sorella Giuliana De Sio, che diventerà un’attrice di spicco.

Teresa De Sio è una delle voci più significative della musica italiana, un’artista che ha saputo rinnovare la musica tradizionale napoletana e portarla a un pubblico globale. La sua carriera, segnata da continui successi, sperimentazioni e collaborazioni, ha avuto un impatto duraturo sulla musica italiana. Con il suo impegno artistico e sociale, Teresa ha dimostrato che la tradizione può essere rinnovata senza perdere la sua essenza, rendendo la sua musica sempre attuale e significativa.

Gli esordi di Teresa De Sio

Teresa De Sio nel ’76 comincerà la sua attività musicale con Eugenio Bennato e i Musicanova, attraversando la tradizione popolare napoletana e pubblicando, due anni dopo, un LP che toccherà le vibrazioni folk, intitolato «Villanelle popolaresche del ‘500». Dopo quattro anni inciderà «Sulla terra sulla luna», primo album da solista, avvalendosi di musicisti della portata di Francesco Bruno, chitarrista, e Gigi De Rienzo, bassista, autori della parte musicale di molte delle sue canzoni di successo, entrambi parte del suo gruppo.

La cantautrice affronterà sonorità e contenuti più attuali, cominciando la scalata verso il successo e assumendo un ruolo prezioso nell’ambito della canzone d’autore partenopea e nazionale.

Gli anni Ottanta e il successo di Teresa De Sio

Nel 1982 Teresa De Sio pubblicherà l’album omonimo, «Teresa De Sio», che confermerà il suo grande amore verso la lingua natale, vendendo 500.000 copie e lanciando hit come «Voglia ‘e turnà», «Aumm aumm» e «Pianoforte e voce». L’anno successivo, il disco «Tre» riceverà riconoscimenti per i suoi testi.

Concluderà il tour alla Mostra d’Oltremare di Napoli in diretta televisiva per le telecamere di Rai 2, che sarà anche il primo concerto realizzato dalla rete pubblica. Parteciperà anche al programma «Fantastico».

Nel 1985, l’artista esplorerà nuovi territori musicali con gli album «Africana», in collaborazione con Brian Eno, e «Toledo e regina», con cui riscoprirà la musica napoletana dell’Ottocento e Novecento. Le riletture dei brani «Passione», «Catarì» e «Io te vurria vasà» vedranno Paul Buckmaster arrangiare gli archi. Poco dopo uscirà il doppio album «Sindarella suite», ancora con Brian Eno, in cui racconterà la storia di Lupita Menderà.

Gli anni ’90

Nel 1991 Teresa De Sio pubblicherà «Ombre rosse», con brani inediti come «Colomba» e «Bello mio», e la raccolta «Voglia ‘e turnà», che include tutti i suoi successi. Con questi album, l’artista chiuderà il suo ciclo con l’etichetta discografica Phonogram e una fase della sua carriera.

Nel 1993 Teresa De Sio firmerà per la CGD, pubblicando «La mappa del nuovo mondo», album che introdurrà tematiche sociali nel suo repertorio, con brani come «Teresa stanca di guerra» e «Io non mi pento».

L’anno seguente svilupperà uno spettacolo innovativo, «Parole e musica», in cui interagirà con il pubblico attraverso dialoghi e performance dal vivo. Nel 1995 registrerà «Un libero cercare» al Teatro Petrella di Longiano, un album in presa diretta, senza pubblico, con la partecipazione di Fabrizio De André e Fiorella Mannoia.

Negli anni successivi intensificherà la sua attività concertistica, riproponendo i suoi successi in nuovi arrangiamenti, con l’aiuto del chitarrista Sasà Flauto e del gruppo Almonjavà. Nel 1997 uscirà il live «Primo viene l’amore», che includerà riletture di grandi successi e tre brani inediti, tra cui «Rondine».

Nel 1999 l’artista presenterà il progetto «La notte del Dio che balla», un incontro tra tradizione e tecnologia, che segnerà l’inizio del suo avvicinamento alla musica popolare pugliese, in particolare alla taranta.

Dopo aver ottenuto successi di critica con vari concerti e progetti live come «Da Napoli a Bahia e da Genova a Bastia», Teresa De Sio porterà in scena «Craj», uno spettacolo innovativo che fonderà musica e teatro, dedicato alla tradizione pugliese e frutto di una stretta collaborazione con Matteo Salvatore. «Craj» diventerà anche un’opera cinematografica, partecipando alla 62ª edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia nel 2005, vincendo il Premio «Lino Miccichè» del CSC per la miglior opera prima.

Il Duemila

Nel 2004 la De Sio pubblicherà il suo lavoro «A Sud! A Sud!», celebrando ancora di più la musicalità mediterranea. Nel 2007 uscirà il disco «Sacco e fuoco» e, nel 2008, presenterà «Riddim a Sud». In tiratura limitata (200 copie), uscirà anche «Riddim a Book», un libro che raccoglierà le foto dei musicisti che hanno partecipato ai cinque concerti del tour.

Nel 2009 uscirà per Einaudi il suo primo romanzo, «Metti il diavolo a ballare», un noir ambientato nella Puglia del dopoguerra. Questo racconterà la vita di una famiglia del Sud Italia, tra povertà, violenza, tradizioni e la magia della taranta. La storia coinvolgerà un intero paese che cercherà di nascondere una verità scomoda. Nel 2010 il libro vincerà il Premio Rapallo Carige come migliore opera prima.

Nel 2010 la De Sio porterà in scena il suo romanzo in uno spettacolo che unirà teatro, musica e narrazione. Lo spettacolo, intitolato «Reading – Metti il diavolo a ballare», vedrà sul palco l’attore Ippolito Chiarello e i musicisti HER, Upapadia ed Egidio Marchitelli.

Il 25 marzo 2010 Teresa De Sio parteciperà alla serata «Rai per una notte», contro la censura e a favore della libertà di stampa. Dopo circa un anno, prenderà parte alla serata «Tutti in piedi: signori, entra il lavoro», per i 110 anni della FIOM.

Nel 2011 sarà pronto l’album «Tutto cambia». Qualche anno dopo pubblicherà il secondo romanzo, «L’attentissima». Nel 2019 uscirà il nuovo disco «Puro desiderio». Il 2024 vedrà Teresa De Sio insieme al cantautore Napoleone in una nuova versione del brano «Voglia ‘e turnà», riscritta proprio da quest’ultimo.

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