Non si esclude il tentativo di suicidio
Era riverso in una pozza di sangue il 15enne che lunedì sera è stato trovato privo di sensi in strada a Capaccio Paestum, e che ora lotta per la vita nel reparto di Rianimazione dell’ospedale «Ruggi» di Salerno. Gli inquirenti sono al lavoro, valutano tutte le ipotesi senza escludere che possa essersi trattato di un tentativo di suicidio.
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E tra le altre verifiche passano al setaccio le chat trovate sul telefonino del ragazzo. L’allarme è scattato nella serata di lunedì, intorno alle 23. Ad accorgersi del corpo riverso sull’asfalto è stato un residente della zona che ha subito allertato i soccorritori. In via Cupone è intervenuta un’ambulanza del 118 che, intuita la gravità della situazione, ha trasportato d’urgenza il 15enne nell’ospedale di Salerno. I medici del «Ruggi» hanno disposto il ricovero nel reparto di Rianimazione dove le condizioni del minore – considerato in pericolo di vita – vengono monitorate costantemente. Gli esami hanno evidenziato lesioni cerebrali gravissime.
Indagini per ricostruire l’accaduto
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Salerno, sono state affidate ai carabinieri della compagnia di Agropoli. I militari, guidati dal capitano Giuseppe Colella, stanno provando a ricostruire dinamica e movente di quanto accaduto, soffermandosi soprattutto sulle ore che hanno preceduto il ritrovamento in strada del giovane ferito.
Da quanto si apprende, infatti, il 15enne si era allontanato da casa poco prima, probabilmente per incontrare qualcuno. Intorno alle 23 è stato trovato in una pozza di sangue, a pochi metri di distanza dal luogo in cui vive. Un aspetto che, inizialmente, aveva lasciato ipotizzare che il giovane potesse essere stato aggredito in strada.
Ma i carabinieri, attraverso gli elementi raccolti, sono riusciti ad escludere in maniera categorica la pista del pestaggio. Le indagini, inoltre, avrebbero consentito di appurare che quanto accaduto non sarebbe collegato a possibili casi di bullismo. Al momento, però, tutte le altre ipotesi investigative restano aperte.
I militari stanno esaminando le chat contenute nel telefono del minore, in modo da avere un quadro chiaro delle sue amicizie e frequentazioni. Al vaglio anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona. In queste ore, inoltre, sono state ascoltate in caserma diverse persone, per raccogliere quanti più elementi e provare a ricostruire un episodio che ha fortemente scosso la città dei templi. In serata nella Parrocchia di San Pietro Apostolo è stato organizzato un momento di preghiera per essere vicini al 15enne e alla sua famiglia.