La circolare: «Rispettare le regole della lingua italiana»
Stop ad asterischi e schwa nelle comunicazioni ufficiali delle scuole. Lo ha deciso il Ministero dell’Istruzione dopo segnalazioni di casi in cui in comunicazioni scolastiche venivano usati i segni, schwa e asterisco, intesi come inclusivi.
Il capo dipartimento del ministero dell’Istruzione, Pamela Palumbo, ha preso carta e penna e ha inviato una circolare a tutti i dirigenti scolastici delle scuole statali e paritarie e ai direttori generali degli uffici scolastici regionali per ribadire che nelle comunicazioni ufficiali «è imprescindibile il rispetto delle regole della lingua italiana. L’uso di segni grafici non conformi, come l’asterisco (*) e lo schwa (ə), è in contrasto con le norme linguistiche e rischia di compromettere la chiarezza e l’uniformità della comunicazione istituzionale».
Grammaticalmente scorrette e ostacolano la leggibilità
«L’Accademia della Crusca – sottolinea il capo dipartimento del ministero nella circolare – ha, infatti, più volte evidenziato che queste pratiche non sono grammaticalmente corrette e che il loro impiego, specialmente nei documenti ufficiali, ostacola la leggibilità e l’accessibilità dei testi». Il ministero cita un parere reso il 24 settembre 2021 dall’Accademia della Crusca in cui si afferma che «l’asterisco non è utilizzabile a nostro parere in testi di legge, avvisi o comunicazioni pubbliche dove si potrebbe causare sconcerto e incomprensione in molte fasce di utenti, né tanto meno, in testi che prevedono la lettura a alta voce, stante, in quest’ultimo caso, l’impossibilità di resa fonetica».
E per quanto riguarda lo schwa, nello steso parere si afferma che sul piano grafico il segno per rappresentarlo, la e rovesciata, non è usato come grafema neppure in lingue che, diversamente dall’italiano, hanno lo schwa all’interno del loro sistema fonologico. L’Accademia torna poi sulla questione anche nel parere reso al Comitato Pari opportunità del Consiglio direttivo della Corte di Cassazione: «Va dunque escluso tassativamente l’asterisco al posto delle desinenze dotate di valore morfologico. Lo stesso vale per lo scevà o schwa».
E ancora nel maggio 2024, sempre in riferimento all’uso dello schwa, l’Accademia afferma che «la lingua giuridica e burocratica non sia la sede adatta per sperimentazioni innovative che portano alla disomogeneità e compromettono la lineare comprensione dei testi».
L’ultimo caso in ordine di tempo a Napoli dove, poche settimane fa, il genitore di un bambino si è accorto che in una circolare inviata dall’istituto comprensivo Novaro Cavour dei Colli Aminei a genitori e alunni, la parola ‘bambini’ era stata sostituita da ‘bambin*’ con l’asterisco finale. Sarebbero poi arrivate anche segnalazioni al ministero sull’uso di asterischi e schwa così il ministero ha varato la circolare.
Le reazioni
Per la responsabile scuola del Pd, Irene Manzi, «la circolare con cui si raccomanda alle scuole di evitare l’utilizzo di asterischi e linguaggio schwa è l’ennesima arma di distrazione di massa». Mentre a difesa della decisione del ministero c’è Fabio Rampelli (FdI): «L’italiano è un patrimonio da tutelare. La decisione del ministro Valditara ferma il graduale processo di imbastardimento dell’italiano, piegato alle esigenze del politicamente corretto e della finta inclusività». Salvini giudica la circolare «giusta». Un plauso alla circolare ministeriale arriva anche da Pro Vita.