Tra i dipendenti anche un minore
Avrebbe avuto in forza lavoratori sottopagati e impiegati per turni orari non conformi al contratto collettivo nazionale. Per questo motivo un imprenditore di origine cinese è stato raggiunto da un’ordinanza interdittiva della sua attività per dodici mesi e al sequestro preventivo di oltre 100mila euro.
Ad eseguire l’ordinanza nei confronti dell’uomo, titolare di un esercizio di vendita al dettaglio di utensili a Boscotrecase, sono stati i carabinieri dell’Ispettorato del lavoro di Napoli, con l’ausilio dei militari dell’Arma della stazione di Trecase. Il provvedimento è stato emesso dal gip del tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura. Le indagini avrebbero accertato che il 35enne avrebbe utilizzato manodopera sottoponendo i lavoratori a condizioni di sfruttamento, approfittando del loro stato di bisogno.
In particolare, gli inquirenti avrebbero appurato che, sebbene avesse regolarmente assunto il personale, l’imprenditore di origine cinese avrebbe corrisposto ai dipendenti retribuzioni difformi da quanto previsto dal contratto collettivo nazionale, violando anche le normative relative all’orario e alla sicurezza sui luoghi di lavoro. È stato inoltre appurato l’utilizzo di una lavoratrice minorenne, anche lei in condizioni di sfruttamento e, approfittando del suo stato di bisogno, senza la corresponsione di quanto effettivamente dovuto.