Non formulata ipotesi di reato
La Procura di Salerno ha avviato un’indagine conoscitiva, senza ipotesi di reato, su un presunto finanziamento elettorale che sarebbe stato concesso da Agostino Gallozzi, imprenditore a capo del porto turistico di Marina di Arechi e azionista di riferimento di Salerno Terminal Container Spa, al deputato Piero De Luca. L’inchiesta – come precisato dalla stessa Procura – riguarda «fatti non costituenti notizie di reato».
Secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano e la Repubblica Napoli, che hanno ripreso quanto già pubblicato da La Città di Salerno e Il Secolo XIX, l’indagine mirerebbe anche a chiarire eventuali spese sostenute per la campagna elettorale del governatore della Campania, Vincenzo De Luca, padre del parlamentare dem.
Nei giorni scorsi, su incarico della Procura di Salerno, sono stati ascoltati come testimoni Aldo Spinelli e suo figlio Roberto, noti terminalisti di Genova. Il gruppo Spinelli, infatti, possiede una partecipazione minoritaria in una società riconducibile a Gallozzi. Il fascicolo è stato aperto a partire da notizie di stampa nel contesto dell’inchiesta che ha coinvolto l’ex presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti.
Sulla vicenda è intervenuto lo stesso Agostino Gallozzi, che ha chiarito la posizione della sua azienda in una nota ufficiale: «Gli imprenditori Spinelli detengono in via indiretta una quota di circa il 15% di Salerno Container Terminal SpA e non esercitano su di essa alcuna influenza non avendo per altro mai partecipato ai suoi organi sociali. Sporadici e non significativi contributi da parte della società alla politica hanno sempre strettamente seguito le indicazioni delle vigenti leggi in merito».