L’omicidio compiuto esattamente un anno fa
La giustizia si è pronunciata: Catello Martino, 53 anni, conosciuto come «‘o puparuolo», è stato condannato all’ergastolo in primo grado, poiché ritenuto l’autore dell’omicidio di Alfonso Fontana. La notizia riportata da «ilMattino». Il delitto si consumò esattamente un anno fa, il 7 febbraio 2024, intorno alle 22, a Torre Annunziata, nei pressi del tribunale.
Quella sera il 24enne Fontana (nipote di Antonio Fontana, detto «‘o Fasano», ritenuto dagli inquirenti affiliato al clan camorristico dei Di Somma-Maresca) fu colpito da diversi colpi di pistola mentre tentava di fuggire, morendo pochi istanti dopo. La scena ripresa dalle telecamere di videosorveglianza e dei negozi della zona.
Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) e condotte dai carabinieri del nucleo investigativo di Torre Annunziata, hanno individuato in un furto avvenuto a casa della figlia di Martino il possibile movente dell’agguato.
Il furto in periferia a Castellammare di Stabia
Nei giorni precedenti, alcuni ladri si erano introdotti nell’abitazione, portando via una somma ingente di denaro e oggetti preziosi. Sebbene il furto fosse stato segnalato alla polizia, la famiglia Martino decise di non sporgere denuncia, preferendo, secondo l’accusa, agire per conto proprio.
Il colpo fu messo a segno in via Petraro, una zona periferica tra Castellammare di Stabia e Santa Maria la Carità, nei pressi del rione Savorito, dove Martino avrebbe avuto legami con il clan Imparato, vicino ai D’Alessandro. Tra i presunti responsabili del colpo ci sarebbe stato anche Alfonso Fontana, il quale, secondo le ipotesi, avrebbe dato un passaggio a uno dei ladri. Il 53enne, però, avrebbe assistito alla scena da un video delle telecamere di un esercizio commerciale.
La vendetta
Secondo l’accusa, dopo alcuni appuntamenti per recuperare la refurtiva, Martino avrebbe dato appuntamento a Fontana per un confronto nei pressi dell’uscita autostradale di Torre Annunziata Nord. Qui, tra un insolito via vai di scooter, il giovane sarebbe stato colpito alla gamba con un primo colpo di pistola, per poi essere inseguito e raggiunto da ulteriori spari fino alla morte. L’assassino si sarebbe poi allontanato con un complice. Le immagini delle telecamere avrebbero permesso agli investigatori di ricostruire la dinamica e identificare Catello Martino come il possibile esecutore del delitto. Tuttavia, la sentenza non è definitiva e l’imputato potrà ricorrere in appello.