Ieri eseguite altre 8 misure cautelari
Usavano un linguaggio convenzionale i trafficanti di droga che acquistavano stupefacenti dalla Spagna, arrestati dai militari del nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Napoli a cui la Dda (procuratore aggiunto Sergio Ferrigno, sostituto procuratore Giuseppe Visone) contestano a vario titolo i reati di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e di detenzione, a fine di spaccio, di droga.
Le misure cautelari emesse dal gip riguardano 10 dei 16 indagati: per 8 ha disposto l’arresto in carcere e per i restanti due i domiciliari e un divieto di dimora. Due sono ancora ricercati dalle forze dell’ordine. La circostanza emerge dalle intercettazioni secondo le quali i fornitori venivano indicati come geometri; se si trovavano all’estero, allora usavano la frase «geometri fuori sede» e se acquistavano campioni di droga allora questi venivano indicati come «preventivi».
Infine, per indicare genericamente la sostanza stupefacente, si usava la parola «pittura». Il linguaggio convenzionale era adoperato per gli acquisti in Spagna ma anche per le vendite in loco: per indicare la droga, prevalentemente hashish, si usavano le parole t-shirt, pesce, carne, pane, ma anche Ronaldo e pezze.