Ad Acerra sfila il «carro dei carcerati»: la Statua della Libertà col mitra

Canzoni neomelodiche inneggianti ai detenuti

Un carro di carnevale, trainato da un trattore, con una grande Statua della Libertà che, con il braccio alzato, brandisce un mitra. Scoppia la polemica ad Acerra, nel Napoletano, per il cosiddetto ‘carro dei carcerati’ che ha partecipato alla sfilata del carnevale cittadino. I fatti – come ricostruisce Il Mattino – risalgono a ieri pomeriggio, quando il carro ha sfilato per ultimo.

«Sulla pedana rimorchiata da un trattore – scrive il quotidiano – la riproduzione di un carcere e sui muri le finestre con le grate di ferro delle celle. All’interno, grazie a un elevatore elettrico, un’imponente statua della libertà» che, «invece di impugnare nella mano destra la fiaccola impugnava la quasi perfetta riproduzione di un mitra, un minaccioso kalashnikov in bella mostra, a braccio levato».

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Davanti al carro, sul quale campeggiava la grande scritta ‘Freedom’, ragazzine che ballavano al suono di canzoni neomelodiche che inneggiavano alla «libertà per i carcerati». Insieme a loro anche giovani e meno giovani in tenuta da galeotto. «Vogliamo la libertà non solo per i carcerati ma per tutti quelli che soffrono anche fuori dalla prigione», ha detto il capo della ‘paranza’, il gruppo che ha allestito il carro: barba nera e lunga, occhiali da sole e un soprannome che è tutto un programma, ‘Sandokan, come lo storico boss dei Casalesi.

Il carro è stato costruito dalla paranza ‘del Congo’, il rione Gescal di Acerra, centinaia di famiglie che versano da tempo immemore in condizioni difficili. La sfilata del carro non ha suscitato né proteste né indignazione sul momento, ma la polemica è scoppiata oggi, con diverse prese di posizioni critiche che arrivano da più parti. Il sindaco di Acerra, Tito D’Errico, ha spiegato che il Comune non è responsabile dell’organizzazione del Carnevale, di cui si è occupato una società esterna, e che del ‘carro dei carcerati’ non sapeva assolutamente nulla.

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