Palazzo Cellammare di Napoli: tra nobiltà, arte e fascino del passato

Palazzo Cellammare ha ospitato tante celebrità: da Caravaggio a Goethe

Vagando tra le meravigliose strade di Napoli è possibile trovarsi dinanzi allo storico Palazzo Cellammare, anche chiamato Palazzo Francavilla. Ubicato nel quartiere San Ferdinando, tra via Chiaia e via Filangieri, ha ospitato celebri personalità, conosciute in tutto il mondo come Giacomo Casanova, Johann Wolfgang von Goethe, Torquato Tasso e Michelangelo Merisi detto il Caravaggio. Nel 900 è stato anche dimora del matematico Caccioppoli, che proprio qui si tolse la vita nel 1959, e di Claude Viterbo.

Dalla costruzione ai giorni nostri

Palazzo Cellammare fu costruito nel XVI secolo per volere di Giovanni Francesco Carafa, successivamente, nel 1531, fu restaurato da Ferdinando Manlio sotto incarico di Luigi Carafa, successore di Giovanni Francesco. Durante la rivolta di Masaniello, nel XVII secolo, fu assalito e divenne luogo di isolamento durante la peste del 1656. Nel 1689 Divenne proprietà dello Stato dopo la morte di Nicola Maria de Guzmàn Carafa.

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Nel 1700 fu acquistato prima dal principe di Castellamare Antonio del Giudice e successivamente da Michele Imperiale, principe di Francavilla, che lo rese il palazzo più frequentato dell’alta nobiltà del tempo. Effettuò lavori di ammodernamento, sia interni che esterni, che furono eseguiti da Francesco Antonio Picchiatti ed è proprio in questo periodo che ci fu la nascita dei due giardini.

Nel 1948, nelle cave di tufo sottostanti l’edificio, è stato inaugurato il cine-teatro Metropolitan, progettato dall’architetto Stefania Filo Speziale. Con i suoi circa 3000 posti, è il cinema più capiente di Napoli e, dopo un lungo periodo di chiusura, è stato ristrutturato e riaperto negli anni Duemila. Lavori di restauri, sia interni che esterni, sono iniziati nel 2021 e sono terminati nel 2024.

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Storia e arte di Palazzo Cellammare: architettura, giardini e affreschi

Palazzo Cellammare presenta una struttura architettonica che riflette le diverse fasi costruttive e gli interventi susseguitisi nel tempo. Su via Chiaia appare come un edificio fortificato, con un mezzanino a scarpata in bugnato liscio e un portale d’ingresso in piperno, in stile barocco. La facciata su via Filangieri, invece, segue il modello di un palazzo nobiliare settecentesco, evidenziando l’evoluzione del complesso.

Il portale di Ferdinando Fuga
Il portale di Ferdinando Fuga

Diversi architetti hanno contribuito alla bellezza di Palazzo Cellammare. Tra il 1651 e il 1670, Francesco Antonio Picchiatti lavorò agli interni e progettò uno scalone monumentale, successivamente demolito e sostituito da un nuovo scalone di Giovan Battista Manni. Ferdinando Sanfelice realizzò un portale interno dalle linee spezzate che conduce allo scalone, mentre Ferdinando Fuga, a partire dal 1726, progettò il portale d’ingresso al cortile, un esempio di barocco napoletano.

Sul retro del palazzo si trova un vasto giardino, esistente sin dal XVI secolo, che ha subito modifiche nel tempo: inizialmente ampliato sotto l’affittuario Michele Imperiali, venne poi ridotto nell’Ottocento a causa dell’urbanizzazione che ha anche ridotto la vista panoramica dell’edificio. Al centro del giardino si trovano alcuni resti di una fontana realizzata da Giovanni da Nola.

All’interno, Palazzo Cellammare ospita ambienti di grande pregio artistico. La cappella della Vergine del Carmelo, progettata da Giovan Battista Nauclerio nel 1727, presenta un altare con un dipinto di Agostino Masucci. Vi sono inoltre due appartamenti di rilievo: uno al piano inferiore, abitato nell’Ottocento dall’arcivescovo Filippo Giudice Caracciolo e successivamente dagli Acton, con volte affrescate del XVIII secolo; l’altro al piano nobile, affittato nel Settecento dal principe Michele Imperiali e poi dalla regina Maria Carolina, caratterizzato da quattro saloni con volte affrescate da Pietro Bardellino, Giacinto Diano, Fedele e Alessandro Fischetti.

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