Asili nido nel Mezzogiorno solo per il 7% dei bimbi sotto i 3 anni
Lo Stato «ha il compito di definire i livelli essenziali delle prestazioni relative ai diritti civili e sociali e di garantirne il finanziamento. Tuttavia, nella pratica il welfare territoriale è sostenuto principalmente dai bilanci comunali». Lo ha detto il governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta intervenendo alla presentazione del Rapporto sulla Sussidiarietà 2023-2024. «A livello aggregato i fondi statali, regionali e di altri enti pubblici coprono solo il 40% della spesa complessiva, e sono sostanzialmente uniformi sul territorio in termini pro capite», prosegue Panetta.
Per questi motivi, «in media, la spesa socio-assistenziale pro capite nelle regioni del Centro-Nord è quasi il doppio rispetto a quella del Sud (170 contro 90 euro, rispettivamente)», sottolinea il governatore di Bankitalia. «Tali disparità di spesa si traducono in diseguaglianze nell’accesso ai servizi», evidenzia Panetta.
Serve, secondo il governatore, «una riflessione approfondita sul modello istituzionale dell’offerta di servizi sociali. È fondamentale trovare un equilibrio tra due esigenze: da un lato il decentramento, che consente di rispondere in modo più preciso ai bisogni specifici dei territori e di adottare misure mirate; dall’altro lato, un solido coordinamento centrale, necessario per garantire un uso appropriato delle risorse e un livello uniforme dei servizi essenziali su tutto il territorio nazionale»
«Nelle regioni meridionali i posti negli asili nido coprono appena il 7% dei bambini sotto i tre anni, contro il 19% nelle altre regioni». Ancora «l’assistenza domiciliare agli anziani raggiunge solo 8 ultrasessantacinquenni su 1.000, rispetto a 19 nelle altre regioni» ha detto il governatore della Banca d’Italia.